Citt: Governo viola i diritti del Friuli Venezia Giulia
(ACON) Trieste, 12 ott - COM/ET - "Come temevamo, si stanno
avverando le più fosche previsioni riguardo la volontà del
Governo di non rispettare il diritto dei cittadini del Friuli
Venezia Giulia".
Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa, consiglieri regionali
dei Cittadini, ricordano nuovamente come una sentenza della Corte
Costituzionale abbia attribuito il diritto della Regione alle
compartecipazioni sui redditi da pensione riscossi in regione.
"Si tratta dei 482 milioni spettanti a partire dal 2010, e a oggi
ancora in alto mare, salvo un primo acconto di 200 milioni
iscritti nella Finanziaria corrente. Il presidente Tondo per la
prima volta, accogliendo la nostra proposta di chiamare a
raccolta tutti i parlamentari e il Consiglio regionale, denuncia
le responsabilità del Governo e rivendica il rispetto della
nostra autonomia. Per noi - dicono Colussi e Alunni Barbarossa -
questa dichiarazione arriva troppo tardi e non ci consola nemmeno
il fatto di aver sollecitato Tondo, nei mesi scorsi, a più
riprese".
Per i Cittadini la denuncia del presidente è debole perché non
rafforzata da un voto bipartisan del Consiglio regionale che
"avrebbe assicurato al presidente ben altra autorevolezza e forza
politica nei confronti del Governo.
"Il rischio che corriamo, alla vigilia del Consiglio dei ministri
che varerà la Finanziaria 2011, è ancora una volta di dover
confidare nell'accoglimento di un emendamento, sfidando le
incognite e i rischi delle Aule parlamentari, prendendo atto -
una volta di più - che il Friuli Venezia Giulia non viene
formalmente riconosciuto né da Palazzo Chigi, né dal ministro
Tremonti.
"Ovviamente confidiamo, e lavoreremo in tal senso, perché ci
venga dato quello che ci spetta e che quindi lo stanziamento sia
garantito (sia il saldo 2010 che il trasferimento per il 2011 e
per gli anni seguenti) ma contrasteremo duramente il principio,
che pare accettato da Tondo, per cui questi trasferimenti siano
la contropartita di nuovi compiti e di nuovi oneri a carico della
regione. Avremmo in questo caso un mero trasferimento nominale di
risorse, azzerato nella sostanza da nuove incombenze a carico del
sistema regionale.
"Sarebbe - chiosano Colussi e Alunni Barbarossa - una presa in
giro, una beffa inaccettabile, la violazione di un diritto".