LN: Narduzzi, no a nuove aperture domanicali
(ACON) Trieste, 20 ott - COM/AB - Suggerisce all'assessore
Brandi di "evitare le fughe in avanti". Richiama i colleghi del
Pdl triestino a "rispettare il programma elettorale votato dai
cittadini". E chiarisce che "nessuno avverte l'esigenza di alzare
il tetto delle 29 aperture domenicali".
Danilo Narduzzi, capogruppo della Lega Nord in Consiglio
regionale, stoppa ogni ipotesi di deroghe a favore di Trieste e
sollecita i sostenitori dell'aumento delle aperture a "giocare a
carte scoperte e spiegare a tutti chi trarrebbe vantaggio da un
eventuale deregulation sul commercio. A godere di benefici
sarebbero i cittadini o i gestori di qualche centro commerciale
ben definito?".
Secondo Narduzzi "i dati dei sondaggi diffusi dai media regionali
sono inequivocabili: i cittadini non chiedono un aumento delle
aperture, e anzi giudicano positivamente l'attuale formula, cui
siamo arrivati dopo una mediazione con le altre forze della
maggioranza. I sindacati sono contrari a qualunque aumento, e
hanno ribadito il concetto in ogni sede. Programma elettorale
alla mano, dovremmo dirigerci nella direzione opposta, abbassando
l'asticella a 20 aperture domenicali complessive".
"Il testo approvato dal Consiglio rappresenta comunque un buon
punto di mediazione e ha, secondo noi, almeno parzialmente
corretto il tiro della legislatura di sinistra, che aveva sposato
la causa della deregulation".
Narduzzi ricorda che "l'equazione più aperture uguale più
assunzioni è palesemente falsa: il lavoro ai giovani deve essere
garantito attraverso contratti regolari e una retribuzione
adeguata, e non è corretto costringere i dipendenti a dei tour de
force che compromettono la loro vita privata".
Quanto alla situazione di Trieste, Narduzzi rileva che "non si
rilancia il turismo cittadino con qualche apertura in più per
centri commerciali con vista sulla ferriera. Eventualmente,
devono essere i singoli negozi del centro a valutare nuovi orari,
ma questo è già previsto dalla legge in vigore".