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LN: Narduzzi, no a nuove aperture domanicali

20.10.2010
11:27
(ACON) Trieste, 20 ott - COM/AB - Suggerisce all'assessore Brandi di "evitare le fughe in avanti". Richiama i colleghi del Pdl triestino a "rispettare il programma elettorale votato dai cittadini". E chiarisce che "nessuno avverte l'esigenza di alzare il tetto delle 29 aperture domenicali".

Danilo Narduzzi, capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, stoppa ogni ipotesi di deroghe a favore di Trieste e sollecita i sostenitori dell'aumento delle aperture a "giocare a carte scoperte e spiegare a tutti chi trarrebbe vantaggio da un eventuale deregulation sul commercio. A godere di benefici sarebbero i cittadini o i gestori di qualche centro commerciale ben definito?".

Secondo Narduzzi "i dati dei sondaggi diffusi dai media regionali sono inequivocabili: i cittadini non chiedono un aumento delle aperture, e anzi giudicano positivamente l'attuale formula, cui siamo arrivati dopo una mediazione con le altre forze della maggioranza. I sindacati sono contrari a qualunque aumento, e hanno ribadito il concetto in ogni sede. Programma elettorale alla mano, dovremmo dirigerci nella direzione opposta, abbassando l'asticella a 20 aperture domenicali complessive".

"Il testo approvato dal Consiglio rappresenta comunque un buon punto di mediazione e ha, secondo noi, almeno parzialmente corretto il tiro della legislatura di sinistra, che aveva sposato la causa della deregulation".

Narduzzi ricorda che "l'equazione più aperture uguale più assunzioni è palesemente falsa: il lavoro ai giovani deve essere garantito attraverso contratti regolari e una retribuzione adeguata, e non è corretto costringere i dipendenti a dei tour de force che compromettono la loro vita privata".

Quanto alla situazione di Trieste, Narduzzi rileva che "non si rilancia il turismo cittadino con qualche apertura in più per centri commerciali con vista sulla ferriera. Eventualmente, devono essere i singoli negozi del centro a valutare nuovi orari, ma questo è già previsto dalla legge in vigore".