PD: no a modifiche amministrative per circoscrizioni province
(ACON) Trieste, 20 ott - COM/ET - Il gruppo del PD confermerà,
durante l'audizione con l'assessore alle Autonomie locali Andrea
Garlatti, la netta contrarietà alla modifica per via
amministrativa delle circoscrizioni elettorali nelle province di
Trieste e Gorizia.
I consiglieri Franco Iacop, Franco Brussa, Alessandro Tesini e
Mauro Travanut comunicano in una nota di aver chiesto l'audizione
dell'assessore per esprimere il convincimento che il recepimento
solo per via amministrativa, quindi con soli atti della Giunta,
della norma Calderoli circa la riduzione della composizione dei
Consigli provinciali, sia a rischio di illegittimità in quanto
non rispettosa della competenza primaria della Regione Friuli
Venezia Giulia in termini di ordinamento degli Enti locali e, di
conseguenza, del loro sistema elettorale.
"E' necessaria - sostengono i consiglieri del PD -
l'approvazione di una norma di recepimento che tenga conto della
specialità, ma soprattutto un coinvolgimento del Consiglio
regionale in una materia, quella dell'ordinamento delle Autonomie
locali, per la quale esercita competenza legislativa primaria".
Iacop inoltre sottolinea come sia inaccettabile agire solamente
su due delle quattro Province, tra l'altro proprio quelle che
andranno al voto nella primavera del prossimo anno, invece di
assicurare un quadro omogeneo su tutto il territorio regionale.
"Non vorremmo - ribadiscono i rappresentanti del Pd in V
Commissione - che questo provvedimento adottato solo dalla Giunta
regionale rispondesse a puntuali esigenze elettorali, magari
proprie della maggioranza".
Stessa valutazione il gruppo consiliare del PD esprime sulla
legge elettorale proposta dal Pdl e presentata in V Commissione
consiliare, in base alla quale verrebbe eliminato il ballottaggio
per le elezioni nelle Città capoluogo e nei Comuni superiori ai
15.000 abitanti.
"Anche in questo caso - conclude la nota - il provvedimento
sembra rivolto più a soddisfare necessità di accordi tra i
partiti che compongono la maggioranza regionale di centrodestra,
piuttosto che assicurare la sovranità degli elettori riguardo
alla scelta dei propri massimi rappresentanti istituzionali".