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Pdl: Rosolen, intervenire subito per crisi economica a Trieste

21.10.2010
13:20
(ACON) Trieste, 21 ott - COM/AB - "Esiste per Trieste l'urgenza di intervenire in maniera strutturale e organica rispetto a una situazione economica e occupazionale che rischia di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale".

Un impegno in tal senso viene chiesto dal consigliere regionale del Pdl Alessia Rosolen al presidente della Regione Renzo Tondo attraverso un'interrogazione.

"Un'interrogazione che, partendo dai dati oggettivi e da situazioni urgenti e irrisolte, chiede certezza di tempi, strumenti, percorsi e sviluppo per una città dove l'immobilismo legato all'avvicinarsi della campagna elettorale rischia di diventare la pietra tombale sull'economia cittadina".

"L'intervento del presidente Tondo - aggiunge l'esponente triestina del Pdl - è chiesto quale garante di una situazione strategica ben lontana dalle richieste di alcune domeniche di apertura di qualche centro commerciale. Il suo ruolo è fondamentale su partite strategiche e di sviluppo che tengano conto dello scenario, dei tempi e degli investimenti che sono alla base di scelte importanti non della solita rassegnazione".

"L'emergenza economica rischia di trasformarsi a Trieste in vera e propria emergenza sociale, che non può più essere affrontata con logiche assistenzialiste, ma necessita di una visione che comprenda sia la riconversione dell'area dove c'è la Ferriera di Servola, sia lo sviluppo delle attività portuali che la realizzazione della Piattaforma logistica. E il nodo delle bonifiche. Tutto ciò rientra in una partita strategica che ha bisogno del sostegno di Stato e Regione per accompagnare qualsiasi processo".

"La crisi economica degli ultimi due anni - precisa Rosolen - ha avuto gravi ripercussioni per quanto riguarda i movimenti di assunzione nella provincia di Trieste che, nel solo primo trimestre 2010, hanno evidenziato il dato più negativo di tutta la regione (-16,2% rispetto allo stesso periodo del 2009 e -1,2% rispetto al trimestre precedente). Nello stesso periodo si è registrato in provincia un aumento del 20,1% degli ingressi in mobilità e il saldo occupazionale evidenzia un rallentamento su base annua piuttosto sostenuto per la sola area giuliana, mentre alla media di disoccupati di 2669 unità del 2009 (il dato assoluto alla fine del 2009 è di 5000) si sommano, nel primo semestre del 2010, ulteriori 5000 persone iscritte al centro per l'impiego provinciale. Per quanto riguarda le assunzioni nel periodo gennaio-agosto del 2010 si è registrata una diminuzione di 4962 (-18,6%) rispetto alla stesso periodo dell'anno precedente, che segna un costante calo dei contratti di lavoro a tempo indeterminato con un aumento dei contratti interinali e di precarietà".

"Sul fronte chiave della Ferriera di Servola, sin dall'insediamento di questa Giunta si è lavorato per comprendere quali fossero le migliori strategie per intervenire sulla situazione dello stabilimento Severstal e che da subito si è cercata una strategia che rispettasse le persone, le professionalità, i livelli salariali e l'economia del territorio; nell'ottica di individuare una strategia che garantisse il riassorbimento occupazionale degli impiegati diretti e dell'indotto. A oggi si sono susseguiti tavoli dove è stata rilevata la necessità di sottoscrivere un Accordo di programma con il Governo nazionale e con la proprietà allo scopo di definire i tempi del percorso di riconversione che al momento sono ancora lettere morta. In questo quadro sarebbe opportuno conoscere quando la Regione intenda convocare il Comitato ristretto che deve procedere alla sintesi dei lavori dei tre Tavoli costituiti dall'Amministrazione regionale; quali siano i tempi previsti per la stesura della Legge a sostegno del percorso di riconversione della Ferriera di Servola e in quale modo si intenda procedere per la sottoscrizione dell'Accordo di programma quadro con il Governo nazionale".

"In questo contesto - precisa Rosolen - si attendono risposte anche in merito all'accordo sulle bonifiche tra Regione e ministero dell'Ambiente, sul finanziamento da parte del Cipe per la realizzazione della Piattaforma logistica, sul progetto di superporto di Unicredit Logistics e sulla realizzazione del rigassificatore e della centrale termoelettrica".

"A questo momento di paralisi e di stagnazione va ad aggiungersi la chiusura dell'industria farmaceutica Laboratori Diaco Biomedicali, che lascia in strada più di 100 lavoratori. Si somma poi il fatto che in dodici mesi le aziende triestine che si occupano di trasporti nazionali e internazionali conto terzi iscritte alle associazioni di categoria sono diminuite del 33%; che tabaccai e benzinai continuano a fare i conti con la concorrenza dei prezzi sloveni; senza tener conto dei continui allarmi sui trasferimenti delle direzioni regionali dello Stato verso il vicino Veneto e delle situazione di crisi economica che la provincia si porta dietro dall'ingresso della Slovenia nell'Unione europea".