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V Comm: riduzione consiglieri Province, audizione Garlatti (1)

21.10.2010
14:52
(ACON) Trieste, 21 ott - MPB - In fatto di ridefinizione delle circoscrizioni dei collegi per le elezioni provinciali e di riduzione del 20% del numero dei consiglieri provinciali, derivante dal recepimento da parte della Giunta regionale del decreto Calderoli sui costi della politica, il Consiglio deve esprimere una propria posizione, rivendicando così la potestà legislativa esclusiva della Regione in merito.

È emerso nettamente dalla riunione della V Commissione consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), convocata per un'audizione sull'argomento dell'assessore Andrea Garlatti (al quale da pochi giorni è stata attribuita questa delega), su richiesta dai consiglieri del PD Franco Iacop, Franco Brussa, Alessandro Tesini e Mauro Travanut: dopo lungo e acceso dibattito, la Commissione ha manifestato la volontà di non adeguarsi al decreto, di mantenere quindi la situazione attuale e, parallelamente, di proporre un proprio testo che affronti la materia. L'applicazione del decreto risponde a una volontà di tipo politico - aveva detto in apertura il presidente Marin ricordando che l'eventuale taglio, con il passaggio da 24 a 19 consiglieri, riguarda le province di Gorizia e Trieste interessate dal rinnovo dei Consigli con le elezioni del 2011, mentre per Udine e Pordenone l'appuntamento con le urne è nel 2013. Indipendentemente dalla linea politica che il Consiglio regionale voglia assumere, aveva insistito Marin, una norma serve, che si decida di applicare quella nazionale o meno, per mettere in sicurezza le elezioni provinciali della prossima primavera. E, al termine dei lavori, registrando l'orientamento emerso dalla Commissione, aveva indicato l'opportunità di verificare gli intendimenti della Giunta per fare sintesi con le posizioni evidenziate.

Tecnica la relazione dell'assessore Garlatti, intorno a cui si è sviluppato il dibattito. Ricordando il lavoro svolto dal precedessore Seganti, Garlatti ha ricostruito il quadro normativo di riferimento a partire dalle disposizioni contenute nella Finanziaria statale 2010 riguardante i consiglieri comunali, poi estese a quelli provinciali con il decreto Calderoli che dispone anche la ridefinizione, entro il 30 novembre, della tabella delle circoscrizioni dei collegi provinciali, senza che questo poi influisca sull'efficacia della riduzione dei consiglieri.

Per l'Amministrazione regionale c'era la necessità di arrivare all'appuntamento elettorale del 2011 con un quadro normativo certo, attraverso un'operazione interpretativa o un intervento legislativo in forza della competenza legislativa primaria in materia di ordinamento degli enti locali. Preferita la linea interpretativa, essendo ritenute applicabili le disposizioni che normano aspetti sui quali la Regione non abbia già esercito la sua competenza, la Giunta ha svolto il procedimento di revisione dei collegi elettorali.

Quanto all'opportunità di intervenire, Garlatti ha ricordato che fino a quando la Regione, pur avendo potestà esclusiva, non provvederà a disciplinare la materia, continuerà a essere applicata la normativa statale vigente, e nell'ambito elettorale la Regione ha normato solo alcuni aspetti. Da qui la conclusione per cui la riduzione del numero dei consiglieri "non possa non essere applicata" anche alle province del Friuli Venezia Giulia.

E' seguito il dibattito.

(segue)

(immagini tv)