V Comm: riduzione consiglieri Province, audizione Garlatti (1)
(ACON) Trieste, 21 ott - MPB - In fatto di ridefinizione delle
circoscrizioni dei collegi per le elezioni provinciali e di
riduzione del 20% del numero dei consiglieri provinciali,
derivante dal recepimento da parte della Giunta regionale del
decreto Calderoli sui costi della politica, il Consiglio deve
esprimere una propria posizione, rivendicando così la potestà
legislativa esclusiva della Regione in merito.
È emerso nettamente dalla riunione della V Commissione
consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), convocata per
un'audizione sull'argomento dell'assessore Andrea Garlatti (al
quale da pochi giorni è stata attribuita questa delega), su
richiesta dai consiglieri del PD Franco Iacop, Franco Brussa,
Alessandro Tesini e Mauro Travanut: dopo lungo e acceso
dibattito, la Commissione ha manifestato la volontà di non
adeguarsi al decreto, di mantenere quindi la situazione attuale
e, parallelamente, di proporre un proprio testo che affronti la
materia.
L'applicazione del decreto risponde a una volontà di tipo
politico - aveva detto in apertura il presidente Marin
ricordando che l'eventuale taglio, con il passaggio da 24 a 19
consiglieri, riguarda le province di Gorizia e Trieste
interessate dal rinnovo dei Consigli con le elezioni del 2011,
mentre per Udine e Pordenone l'appuntamento con le urne è nel
2013. Indipendentemente dalla linea politica che il Consiglio
regionale voglia assumere, aveva insistito Marin, una norma
serve, che si decida di applicare quella nazionale o meno, per
mettere in sicurezza le elezioni provinciali della prossima
primavera. E, al termine dei lavori, registrando l'orientamento
emerso dalla Commissione, aveva indicato l'opportunità di
verificare gli intendimenti della Giunta per fare sintesi con le
posizioni evidenziate.
Tecnica la relazione dell'assessore Garlatti, intorno a cui si è
sviluppato il dibattito. Ricordando il lavoro svolto dal
precedessore Seganti, Garlatti ha ricostruito il quadro normativo
di riferimento a partire dalle disposizioni contenute nella
Finanziaria statale 2010 riguardante i consiglieri comunali, poi
estese a quelli provinciali con il decreto Calderoli che dispone
anche la ridefinizione, entro il 30 novembre, della tabella delle
circoscrizioni dei collegi provinciali, senza che questo poi
influisca sull'efficacia della riduzione dei consiglieri.
Per l'Amministrazione regionale c'era la necessità di arrivare
all'appuntamento elettorale del 2011 con un quadro normativo
certo, attraverso un'operazione interpretativa o un intervento
legislativo in forza della competenza legislativa primaria in
materia di ordinamento degli enti locali. Preferita la linea
interpretativa, essendo ritenute applicabili le disposizioni che
normano aspetti sui quali la Regione non abbia già esercito la
sua competenza, la Giunta ha svolto il procedimento di revisione
dei collegi elettorali.
Quanto all'opportunità di intervenire, Garlatti ha ricordato che
fino a quando la Regione, pur avendo potestà esclusiva, non
provvederà a disciplinare la materia, continuerà a essere
applicata la normativa statale vigente, e nell'ambito elettorale
la Regione ha normato solo alcuni aspetti. Da qui la conclusione
per cui la riduzione del numero dei consiglieri "non possa non
essere applicata" anche alle province del Friuli Venezia Giulia.
E' seguito il dibattito.
(segue)
(immagini tv)