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IV Comm: dibattito sull'energia dalla fusione nucleare

22.10.2010
15:10
(ACON) Udine, 22 ott - MPB - Oltre 300 studenti di diverse scuole superiori del Friuli Venezia Giulia all'auditorium della Regione a Udine per il convegno "l'energia dalla fusione nucleare", primo di una serie di confronti che verranno proposti sul tema ampio e attualissimo del fabbisogno energetico e delle fonti.

L'iniziativa è del presidente della IV Commissione del Consiglio regionale (competente per energia, ambiente e territorio), Alessandro Colautti, che ha sottolineato la necessità di affrontare l'argomento senza preconcetti e che, per il convegno, a potuto contare sulla collaborazione dell'Ufficio scolastico regionale, rappresentato dal direttore Daniela Beltrame, e di Comune, Camera di Commercio, Confindustria e Università di Udine.

La giornata di approfondimento si è imperniata sull'intervento del fisico monfalconese Roberto Kersevan, laureato all'Università di Trieste e da anni impegnato nel progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) per la fusione nucleare, che sta mettendo a frutto decenni di esperienza sviluppata sul tema dalla comunità scientifica internazionale. Il reattore di fusione ITER è attualmente in fase di realizzazione nel sud della Francia e vi partecipa anche un'azienda del Friuli Venezia Giulia, la Mangiarotti, presente al convegno, che si è aggiudicata una commessa di 300 milioni di euro per costruire con l'Ansaldo alcune parti del reattore.

Il tema del fabbisogno energetico - ha affermato Colautti - è all'ordine del giorno, il Gverno nazionale ha riaperto la riflessione sul nucleare e a livello regionale si lavora per arrivare a un disegno di legge che affronti i vari aspetti della programmazione energetica. Richiamare l'attenzione delle scuole è importante per la formazione scientifica dei giovani e perché su questi temi occorre un confronto ampio e sereno, senza pregiudizi ideologici, fondato su basi di conoscenza e consapevolezza, evitando duelli fra guelfi e ghibellini e divisioni da stadio.

Il consigliere ha ricordato di essere stato fra coloro che negli anni '80 hanno avversato l'ipotesi del nucleare in Italia, ma ha anche sottolineato che sulla base di quanto può dire la scienza al giorno d'oggi l'opzione nucleare va ripensata, sia perché il Governo nazionale ha deciso di intraprendere questa strada, sia perché in molti Paesi europei questo è un sistema consolidato di produzione energetica.

Anche la Regione, in base alle sue competenze, elaborerà un nuovo piano energetico: previsto per il prossimo anno in forma di testo unico, sarà - ha spiegato Colautti - uno dei più impegnativi interventi della legislatura, e affronterà tutti gli aspetti.

Alla giornata di studio su fabbisogni e fonti di energia e funzionamento del nucleare hanno partecipato il liceo "Grigoletti" di Pordenone, l'"Isis" di Splimbergo, il "Solari" di Tolmezzo, il "Malignani" e il "Marinoni" di Udine, i cui allievi, grazie all'Ufficio scolastico regionale, sono stati coinvolti nel dibattito. Un approccio in linea con quanto affermato dal direttore Beltrame, che ha auspicato una didattica maggiormente attenta alle applicazioni pratiche e all'indirizzo scientifico.

(foto - immagini tv)