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CR: amministratori sostegno, relatore minoranza Menis (4)

26.10.2010
12:03
(ACON) Trieste, 26 ott - ET - L'amministratore di sostegno è una figura nuova, introdotta nella legislazione nazionale del settore del sociale e recepita da quella regionale, per realizzare un nuovo sistema di accompagnamento delle persone non completamente in grado di gestire la propria quotidianità e le proprie risorse.

L'amministratore di sostegno - spiega il relatore di minoranza Paolo Menis (PD) - ha portato a una piccola ma molto importante rivoluzione nel campo della tutela delle persone. Infatti ha sostituito quasi interamente l'istituto dell'interdizione, che privava le persone della loro dignità.

In Friuli Venezia Giulia, dal 2006 ad oggi, sono stati attivati da Comuni, associazioni o Ambiti socio-sanitari molti corsi per amministratore di sostegno e quindi si può tranquillamente affermare che esiste una sensibilizzazione di fondo e che lo strumento è attivo ed efficace.

Naturalmente qualche territorio ha risposto meglio di altri, qualche istituzione è stata più pronta a recepire le novità e lo spirito di questa figura, ma oggi la crescente esigenza di accompagnamento mirato di persone in difficoltà (si stimano oltre 60.000 i potenziali destinatari) e i riscontri provenienti dalle prime esperienze di questi anni, hanno indotto alcuni consiglieri regionali a proporre una legge regionale dedicata.

Per questo motivo la proposta aveva avuto il consenso di varie forze politiche - spiega Menis - ma l'introduzione di nuovi elementi che - a detta del relatore - appesantiscono la funzionalità della figura (gli sportelli in ogni ambito socio-sanitario, la previsione di un fondo per la copertura di spese a persone indigenti, le assicurazioni dei volontari, il supporto a specifiche associazioni) ha indotto diversi consiglieri, verosimilmente tutta la minoranza, a prendere le distanze e ad astenersi sul provvedimento.

E' necessario chiarire anche che, per disposizione legislativa, gli amministratori di sostegno svolgono le loro funzioni a titolo volontario - spiega il relatore - e completamente gratuito. Quindi la norma nella sua stesura originaria ha voluto comunque spegnere ogni ipotesi o intento speculativo e di sfruttamento della persona utente, esaltando così il ruolo del terzo settore e lo spirito originale del volontariato.

(segue)