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Idv: Corazza, un valzer dannoso il rimpasto della Giunta

26.10.2010
17:30
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/AB - Sulle comunicazioni del presidente della Regione Renzo Tondo relative al nuovo assetto della Giunta, il capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale Alessandro Corazza afferma che "il valzer delle direzioni sta creando un danno all'Amministrazione, andando a rallentare i lavori degli uffici, e comporta un alto costo in quanto non va dimenticato che nella scorsa legge di manutenzione, pur di far quadrare i giochi, è stata prevista la possibilità di nominare due vice direttori per direzione ed è stato fatto un pessimo gioco coi pensionamenti, pagati dalla collettività, e con le chiamate in comando.

"Il rimpasto di deleghe in Giunta - aggiunge - è sintomatico di problemi politici nella maggioranza, che peraltro non sembrano aver trovato pace nemmeno ora. E' una navigazione a vista quella di questa Giunta, nella quale a un assessore viene data una delega piuttosto che un'altra non in virtù di particolari competenze, ma a seconda degli interessi che il suo partito nutre su quel tema e, nei casi peggiori, per questioni di mero potere, come dimostra il caso dell'Assessore Alessia Rosolen, esclusa dalla Giunta per questioni di potere tutte interne al Pdl triestino.

"Un rimpasto che toglie peso politico al presidente Tondo, troppo succube delle logiche dei partiti, che fa capire come questo governo manchi di un forte mandato politico-programmatico e navighi a vista, più rivolto agli interessi dei singoli che a quello generale. Un esempio su tutti è il caso della delega alla cultura: l'assessore uscente Molinaro aveva presentato una proposta di legge per mettere in sicurezza i riparti sulla cultura dopo i rilievi di illegittimità sollevati della Corte dei conti e dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionali le tabelle della cultura fatte, analogamente a quanto avviene da noi, nella legge finanziaria della Regione Lazio. Il passaggio della delega all'assessore De Anna sta a significare la rinuncia a voler riformare il sistema, come era invece nelle intenzioni del vecchio assessore. "Le vere vittime - ha concluso Corazza - saranno le associazioni che, non avendo un referente in Consiglio regionale, resteranno sempre più a bocca asciutta nonostante abbiano presentato regolare domanda di contributo per i loro programmi e progetti culturali".