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LN: De Mattia, Manzano rischia di diventare nuova Chinatown

27.10.2010
15:00
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - Da capitale della sedia a nuova Chinatown. È la fine che rischia di fare Manzano secondo il consigliere regionale della Lega Nord Ugo De Mattia, convinto che "senza un'azione collegiale tra Stato, Regione, Comune, Camere di commercio e forze dell'ordine, il nostro tessuto economico e sociale finirà con l'essere stritolato dalla morsa del dragone cinese".

Il caso Manzano-Chinatown è stato sollevato in Consiglio regionale con un'interrogazione dello stesso De Mattia - sottoscritta anche dal capogruppo del Carroccio Danilo Narduzzi - all'assessore Brandi denunciando "i danni che il nuovo Centro Ingrosso Italia Cina provocherà al distretto manzanese, guastando gli standard di eccellenza del territorio e immettendo in commercio merci di dubbia qualità, se non pericolose o contraffatte".

Il consigliere leghista ha quindi sollecitato l'assessore a "verificare che i progetti di sviluppo del centro siano compatibili con la pianificazione urbanistica e commerciale regionale e comunale e ad adottare misure, in collaborazione con le autorità competenti, atte a garantire che non vengano vendute merci potenzialmente nocive e contraffatte".

L'assessore Brandi - sottolinea De Mattia - ha assicurato che la Regione farà la sua parte, ma ha anche rilevato che Comune e forze dell'ordine sono già in possesso di strumenti importanti per contrastare eventuali illegalità.

Secondo De Mattia "la piaga della contraffazione - dall'agroalimentare alla moda , dalla farmacia alle produzioni industriali - è purtroppo diffusa e non è pensabile che un solo Comune possa fronteggiare il fenomeno. Il mercato del falso vale complessivamente 18 miliardi di euro all'anno in Italia, e toglie 130 mila posti di lavoro potenziali. Manzano, dopo essersi issata ai vertici mondiali per la produzione della sedia, sta risentendo della crisi e si vede ora aprire anche il fronte del Centro Ingrosso. Le autorità devono far rispettare le regole. È nata una Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria, presieduta dal deputato leghista Stucchi. Il nostro caso può diventare oggetto di discussione su scala nazionale".