Pdl: Baritussio riassume incarico vicecapogruppo
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - Franco Baritussio riassume
l'incarico di vicepresidente del gruppo consiliare regionale del
Popolo della Libertà. A comunicarlo, lo stesso Baritussio nel
corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il
capogruppo Daniele Galasso.
Di seguito quanto dichiarato da Baritussio.
"A seguito delle dimissioni da vicepresidente del gruppo
regionale del Pdl rassegnate in data 14 settembre 2010, comunico
la decisione di rimettermi a disposizione del presidente e dei
colleghi consiglieri del gruppo per ritornare a ricoprire detto
incarico. In questo periodo sono pervenute da parte dei colleghi
del gruppo sincere richieste e sollecitazioni a ritornare sui
miei passi e a oggi il ruolo di vicepresidente del gruppo non è
ancora stato ricoperto.
Già a suo tempo ebbi modo di rimarcare che detta scelta non era
determinata né dalle questioni politiche nazionali (che, inutile
negarlo, oggi sono molto fluide e incerte), né da difficoltà
subentrate nei rapporti con il presidente del gruppo Galasso (a
cui rinnovo tutta la mia stima e fiducia) o con i quadri del
gruppo, né da tentativi maldestri di ricercare posizioni di
rendita personali.
Per non aggiungere disagio al già difficile momento politico,
avevo deciso di non dire di più provocando, al contrario,
ulteriore incertezza e mancanza di chiarezza. Il dato reale è che
un forte motivo di malessere si è manifestato, dovuto alla
difficoltà incontrata nell'affermare spazi e naturali condizioni
per esercitare i diritti e i doveri che spettano a un consigliere
per svolgere il proprio mandato (prima di tutto penso ai doveri
nei confronti degli elettori che ci hanno affidato un mandato).
Per mia natura mi sono sempre ostinato a credere che in politica
correttezza e lealtà nei rapporti siano, oltre che basilari,
sufficienti per esercitare il proprio mandato. Evidentemente
oggigiorno è necessario, ogni tanto, aggiungere a correttezza e
lealtà anche "un pugno sul tavolo ben assestato" per mantenere
integri questi diritti-doveri.
Detto ciò, credo che ogni disagio sia oggi frutto del difficile
momento che la politica e l'economia stanno attraversando. È un
momento che, a mio avviso, sta penalizzando eccessivamente
l'azione di governo di questa Amministrazione regionale,
impegnata ad affrontare le difficoltà che quotidianamente si
presentano su ogni fronte, per cui spesso viene anche
ingenerosamente attaccata. C'è bisogno di una forte azione di
sostegno a questa Giunta da parte di tutti, ma anche la
necessità, lealmente e senza arroganza, di indicare e proporre
con determinazione indirizzi per ricalibrare e rafforzare
l'azione di governo.
Credo sia oggi urgente:
RISCOPRIRE LO SPIRITO DI LIBERAIDEA
Riscoprire quell'entusiasmo che aveva caratterizzato lo spirito e
l'impegno con cui era nata LiberaIdea, che devono rimanere alfa e
omega di impegni e programmi di questa maggioranza regionale, ove
il Pdl è maggioranza relativa.
LAVORO ED EMERGENZE SOCIALI ASSOLUTE PRIORITA'
La crisi economica subentrata ha già costretto il governo
regionale a ricalibrare programmi e impegni di risorse, tuttavia
va rafforzata e fatta capire ai cittadini l'assoluta priorità
data oggi al tema del lavoro e delle emergenze sociali. In questi
momento i cittadini guardano alla nostra capacità di affrontare
queste priorità; si indispettiscono, viceversa, di fronte ai
grandi dibattiti sulle riforme dei massimi sistemi, soprattutto
quando queste vengono impostate e poi non concluse.
RUOLO INTERNAZIONALE DEL FVG: L'UOMO AL CENTRO
La politica di impegno della Regione sulle grandi infrastrutture
è concreta e anche ben percepita. Essa incide in modo
determinante sul futuro e sul ruolo internazionale del Friuli
Venezia Giulia. Questa forte azione va anche traslata sulle
attività umane, in particolare sui giovani (scuola, università,
formazione, indirizzi di studio), sfruttando al meglio la
posizione centrale e privilegiata della nostra Regione ai fini
dello scambio e la crescita con la aree contermini d'Europa.
Infine quattro questioni relative alla montagna:
AUTOSUFFICIENZA PER I COMUNI MONTANI
I comuni, soprattutto quelli montani, sono e rimangono il punto
più importante di riferimento del governo sul territorio, ma
rischiano l'estinzione a causa delle note difficoltà economiche e
finanziarie. Prima di gettare la spugna, va giocata la carta di
porre gli stessi nelle condizioni di autosostenersi
finanziariamente attraverso l'utilizzo delle risorse locali che
la montagna offre. Un esempio: la risorsa idroelettrica. Lanciamo
un motto grezzo ma efficace: una centralina per ogni comune.
DEFINIRE E CONSOLIDARE GLI STANDARD ESSENZIALI DEI SERVIZI
SANITARI E SCOLASTICI
Servizi sanitari e scolastici sono la condizione essenziale per
la permanenza dell'uomo in montagna. L'avvento della crisi, con
conseguenti tagli e riforme, obbligano alla riprogrammazione
urgente di questi servizi sulle nostre aree montane per garantire
una loro sopravvivenza dignitosa secondo standard essenziali.
INFRASTRUTTURE "PER" LA MONTAGNA - RICONVERSIONE VECCHIE
STRUTTURE DEMANIALI DISMESSE
Le grandi infrastrutture che insistono nei territori montani sono
percepite prevalentemente come servitù (elettrodotti, gasdotti,
assi viari, ferroviari). E' vero che il progresso non si ferma e
che dette infrastrutture devono essere utilizzate e sfruttate il
più possibile con risvolti di beneficio per i cittadini della
Regione. Bisogna però credere di più nello sviluppo di strutture
e infrastrutture nel territorio montano a diretto sviluppo e
beneficio delle stesse aree, considerando, in particolare,
l'opzione della riconversione di caserme e strutture doganali
dimesse.
SUPERAMENTO DEL GAP TURISTICO CON PAESI E REGIONI VICINE
DELL'ARCO ALPINO
Eliminare il gap fra sviluppo turistico della nostra montagna e
quello delle regioni e stati contermini (Carinzia, Stiria,
Tirolo, Veneto, Trentino e Sudtirolo). Bisogna crederci e puntare
come facciamo con il mare. Abbiamo cominciato a fare impianti e
piste, ma manca lo sviluppo delle economie locali di contorno
(es. la ricettività). L'ente pubblico non deve fare alberghi, ma
può porre nelle sue misure anticrisi in primo piano anche
l'imprenditoria che intende sviluppare ricettività e attività
economiche turistiche in montagna.
Infine, con riferimento sempre alla montagna, ma anche al ruolo
del PDL sul territorio, in considerazione degli ultimi
cambiamenti nelle deleghe assessorili e i relativi
spacchettamenti, e anche per alcune delle ragioni sopra esposte,
sarebbe bene chiarire definitivamente che Promotur e la legge
50/1993 fanno capo all'assessore alla montagna".