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Pdl: Baritussio riassume incarico vicecapogruppo

27.10.2010
15:32
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - Franco Baritussio riassume l'incarico di vicepresidente del gruppo consiliare regionale del Popolo della Libertà. A comunicarlo, lo stesso Baritussio nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il capogruppo Daniele Galasso.

Di seguito quanto dichiarato da Baritussio. "A seguito delle dimissioni da vicepresidente del gruppo regionale del Pdl rassegnate in data 14 settembre 2010, comunico la decisione di rimettermi a disposizione del presidente e dei colleghi consiglieri del gruppo per ritornare a ricoprire detto incarico. In questo periodo sono pervenute da parte dei colleghi del gruppo sincere richieste e sollecitazioni a ritornare sui miei passi e a oggi il ruolo di vicepresidente del gruppo non è ancora stato ricoperto.

Già a suo tempo ebbi modo di rimarcare che detta scelta non era determinata né dalle questioni politiche nazionali (che, inutile negarlo, oggi sono molto fluide e incerte), né da difficoltà subentrate nei rapporti con il presidente del gruppo Galasso (a cui rinnovo tutta la mia stima e fiducia) o con i quadri del gruppo, né da tentativi maldestri di ricercare posizioni di rendita personali.

Per non aggiungere disagio al già difficile momento politico, avevo deciso di non dire di più provocando, al contrario, ulteriore incertezza e mancanza di chiarezza. Il dato reale è che un forte motivo di malessere si è manifestato, dovuto alla difficoltà incontrata nell'affermare spazi e naturali condizioni per esercitare i diritti e i doveri che spettano a un consigliere per svolgere il proprio mandato (prima di tutto penso ai doveri nei confronti degli elettori che ci hanno affidato un mandato). Per mia natura mi sono sempre ostinato a credere che in politica correttezza e lealtà nei rapporti siano, oltre che basilari, sufficienti per esercitare il proprio mandato. Evidentemente oggigiorno è necessario, ogni tanto, aggiungere a correttezza e lealtà anche "un pugno sul tavolo ben assestato" per mantenere integri questi diritti-doveri.

Detto ciò, credo che ogni disagio sia oggi frutto del difficile momento che la politica e l'economia stanno attraversando. È un momento che, a mio avviso, sta penalizzando eccessivamente l'azione di governo di questa Amministrazione regionale, impegnata ad affrontare le difficoltà che quotidianamente si presentano su ogni fronte, per cui spesso viene anche ingenerosamente attaccata. C'è bisogno di una forte azione di sostegno a questa Giunta da parte di tutti, ma anche la necessità, lealmente e senza arroganza, di indicare e proporre con determinazione indirizzi per ricalibrare e rafforzare l'azione di governo.

Credo sia oggi urgente:

RISCOPRIRE LO SPIRITO DI LIBERAIDEA Riscoprire quell'entusiasmo che aveva caratterizzato lo spirito e l'impegno con cui era nata LiberaIdea, che devono rimanere alfa e omega di impegni e programmi di questa maggioranza regionale, ove il Pdl è maggioranza relativa.

LAVORO ED EMERGENZE SOCIALI ASSOLUTE PRIORITA' La crisi economica subentrata ha già costretto il governo regionale a ricalibrare programmi e impegni di risorse, tuttavia va rafforzata e fatta capire ai cittadini l'assoluta priorità data oggi al tema del lavoro e delle emergenze sociali. In questi momento i cittadini guardano alla nostra capacità di affrontare queste priorità; si indispettiscono, viceversa, di fronte ai grandi dibattiti sulle riforme dei massimi sistemi, soprattutto quando queste vengono impostate e poi non concluse.

RUOLO INTERNAZIONALE DEL FVG: L'UOMO AL CENTRO La politica di impegno della Regione sulle grandi infrastrutture è concreta e anche ben percepita. Essa incide in modo determinante sul futuro e sul ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia. Questa forte azione va anche traslata sulle attività umane, in particolare sui giovani (scuola, università, formazione, indirizzi di studio), sfruttando al meglio la posizione centrale e privilegiata della nostra Regione ai fini dello scambio e la crescita con la aree contermini d'Europa.

Infine quattro questioni relative alla montagna:

AUTOSUFFICIENZA PER I COMUNI MONTANI I comuni, soprattutto quelli montani, sono e rimangono il punto più importante di riferimento del governo sul territorio, ma rischiano l'estinzione a causa delle note difficoltà economiche e finanziarie. Prima di gettare la spugna, va giocata la carta di porre gli stessi nelle condizioni di autosostenersi finanziariamente attraverso l'utilizzo delle risorse locali che la montagna offre. Un esempio: la risorsa idroelettrica. Lanciamo un motto grezzo ma efficace: una centralina per ogni comune.

DEFINIRE E CONSOLIDARE GLI STANDARD ESSENZIALI DEI SERVIZI SANITARI E SCOLASTICI Servizi sanitari e scolastici sono la condizione essenziale per la permanenza dell'uomo in montagna. L'avvento della crisi, con conseguenti tagli e riforme, obbligano alla riprogrammazione urgente di questi servizi sulle nostre aree montane per garantire una loro sopravvivenza dignitosa secondo standard essenziali.

INFRASTRUTTURE "PER" LA MONTAGNA - RICONVERSIONE VECCHIE STRUTTURE DEMANIALI DISMESSE Le grandi infrastrutture che insistono nei territori montani sono percepite prevalentemente come servitù (elettrodotti, gasdotti, assi viari, ferroviari). E' vero che il progresso non si ferma e che dette infrastrutture devono essere utilizzate e sfruttate il più possibile con risvolti di beneficio per i cittadini della Regione. Bisogna però credere di più nello sviluppo di strutture e infrastrutture nel territorio montano a diretto sviluppo e beneficio delle stesse aree, considerando, in particolare, l'opzione della riconversione di caserme e strutture doganali dimesse.

SUPERAMENTO DEL GAP TURISTICO CON PAESI E REGIONI VICINE DELL'ARCO ALPINO Eliminare il gap fra sviluppo turistico della nostra montagna e quello delle regioni e stati contermini (Carinzia, Stiria, Tirolo, Veneto, Trentino e Sudtirolo). Bisogna crederci e puntare come facciamo con il mare. Abbiamo cominciato a fare impianti e piste, ma manca lo sviluppo delle economie locali di contorno (es. la ricettività). L'ente pubblico non deve fare alberghi, ma può porre nelle sue misure anticrisi in primo piano anche l'imprenditoria che intende sviluppare ricettività e attività economiche turistiche in montagna. Infine, con riferimento sempre alla montagna, ma anche al ruolo del PDL sul territorio, in considerazione degli ultimi cambiamenti nelle deleghe assessorili e i relativi spacchettamenti, e anche per alcune delle ragioni sopra esposte, sarebbe bene chiarire definitivamente che Promotur e la legge 50/1993 fanno capo all'assessore alla montagna".