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CR: sì unanime petizione tempo pieno nelle scuole (2)

27.10.2010
16:16
(ACON) Trieste, 27 ott - ET - Il Consiglio regionale ha accolto all'unanimità la petizione presentata da 2575 cittadini che chiedono di garantire il tempo pieno nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. 39 i voti favorevoli.

Le motivazioni di questa richiesta poggiano sulla convinzione che un'offerta formativa di 40 ore settimanali garantisca maggiore qualità. Le classi - si dice nella petizione - possono essere suddivise in gruppi meno numerosi per le varie attività, il tempo pieno risponde alle necessità sempre più complesse della vita contemporanea, alle richieste poste dal contesto socio-economico e le strutture sono state ammodernate per rispondere proprio a questo modello di scuola.

I firmatari sono consci delle gravi difficoltà finanziarie delle scuole causate dai ritardi dei finanziamenti statali. Il sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia, qualitativamente il migliore d'Italia, secondo i presentatori non deve arretrare in qualità e quindi si chiede alla Regione che i plessi scolastici primari e secondari di primo grado possano continuare a usufruire del tempo pieno in condizioni di efficienza e qualità.

Relatore per l'Aula Piero Camber (Pdl), che ha rimarcato la volontà della riforma nazionale di ovviare la cristallizzazione della scuola come parcheggio per i ragazzi e di mantenere e incrementare l'attuale offerta di tempo pieno. Nel concreto della situazione regionale, il consigliere sottolinea il forte orientamento dei genitori verso questa forma di scuola. Di conseguenza oggi ci sono 958 classi a tempo pieno, contro le 931 dell'anno scolastico precedente.

Ad intervenire nel dibattito Enio Agnola (Idv), che ha rilevato come i cittadini con la petizione mettano la Regione in condizione di invocare le proprie competenze e approntare le risorse per garantire la scuola a tempo pieno, insidiata dalla riforma nazionale.

La petizione è un chiaro segnale della preoccupazione delle famiglie, visto - ha sostenuto Franco Codega (PD) - anche il depauperamento del settore. Nel 2009 il credito delle scuole regionale nei confronti dello Stato è stato di 33 milioni di euro. La Regione rinunci a spese non importantissime e investa nell'istruzione.

Ha ripercorso la storia del tempo pieno nella scuola italiana Mauro Travanut (PD). La volontà alla base di tale scelta, all'epoca, fu di togliere gli ostacoli per mettere tutti nella stessa condizione di partenza. Ora non ci si può che rallegrare dell'unitarietà di intenti del Consiglio.

Roberto Antonaz (SA-PRC) ha evidenziato come i cittadini consapevoli e attenti si formino con il forte concorso delle istituzioni scolastiche, di sostegno all'opera familiare.

L'unico consigliere di maggioranza a intervenire nel dibattito, Paride Cargnelutti (Pdl), ha detto di ritenere che il tempo pieno sia un valido complemento alla formazione, ma non possa essere imposto. L'importante non è spendere molto per la scuola, ma bene.

Stefano Pustetto (SA-SEL) ha stigmatizzato i tagli operati dal Governo centrale nell'ambito della scuola, fatto che ha portato a perdere terreno all'Italia, una volta modello di riferimento mondiale nel settore.

La petizione, per Gianfranco Moretton (PD), deve spronare il livello politico regionale a intervenire presso il Governo centrale per perorare la causa della scuola, da troppo tempo abbandonata a sè stessa.

(immagini tv)

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