CR: sì unanime petizione tempo pieno nelle scuole (2)
(ACON) Trieste, 27 ott - ET - Il Consiglio regionale ha accolto
all'unanimità la petizione presentata da 2575 cittadini che
chiedono di garantire il tempo pieno nelle scuole del Friuli
Venezia Giulia. 39 i voti favorevoli.
Le motivazioni di questa richiesta poggiano sulla convinzione che
un'offerta formativa di 40 ore settimanali garantisca maggiore
qualità. Le classi - si dice nella petizione - possono essere
suddivise in gruppi meno numerosi per le varie attività, il tempo
pieno risponde alle necessità sempre più complesse della vita
contemporanea, alle richieste poste dal contesto socio-economico
e le strutture sono state ammodernate per rispondere proprio a
questo modello di scuola.
I firmatari sono consci delle gravi difficoltà finanziarie delle
scuole causate dai ritardi dei finanziamenti statali. Il sistema
scolastico del Friuli Venezia Giulia, qualitativamente il
migliore d'Italia, secondo i presentatori non deve arretrare in
qualità e quindi si chiede alla Regione che i plessi scolastici
primari e secondari di primo grado possano continuare a usufruire
del tempo pieno in condizioni di efficienza e qualità.
Relatore per l'Aula Piero Camber (Pdl), che ha rimarcato la
volontà della riforma nazionale di ovviare la cristallizzazione
della scuola come parcheggio per i ragazzi e di mantenere e
incrementare l'attuale offerta di tempo pieno. Nel concreto della
situazione regionale, il consigliere sottolinea il forte
orientamento dei genitori verso questa forma di scuola. Di
conseguenza oggi ci sono 958 classi a tempo pieno, contro le 931
dell'anno scolastico precedente.
Ad intervenire nel dibattito Enio Agnola (Idv), che ha rilevato
come i cittadini con la petizione mettano la Regione in
condizione di invocare le proprie competenze e approntare le
risorse per garantire la scuola a tempo pieno, insidiata dalla
riforma nazionale.
La petizione è un chiaro segnale della preoccupazione delle
famiglie, visto - ha sostenuto Franco Codega (PD) - anche il
depauperamento del settore. Nel 2009 il credito delle scuole
regionale nei confronti dello Stato è stato di 33 milioni di
euro. La Regione rinunci a spese non importantissime e investa
nell'istruzione.
Ha ripercorso la storia del tempo pieno nella scuola italiana
Mauro Travanut (PD). La volontà alla base di tale scelta,
all'epoca, fu di togliere gli ostacoli per mettere tutti nella
stessa condizione di partenza. Ora non ci si può che rallegrare
dell'unitarietà di intenti del Consiglio.
Roberto Antonaz (SA-PRC) ha evidenziato come i cittadini
consapevoli e attenti si formino con il forte concorso delle
istituzioni scolastiche, di sostegno all'opera familiare.
L'unico consigliere di maggioranza a intervenire nel dibattito,
Paride Cargnelutti (Pdl), ha detto di ritenere che il tempo pieno
sia un valido complemento alla formazione, ma non possa essere
imposto. L'importante non è spendere molto per la scuola, ma bene.
Stefano Pustetto (SA-SEL) ha stigmatizzato i tagli operati dal
Governo centrale nell'ambito della scuola, fatto che ha portato a
perdere terreno all'Italia, una volta modello di riferimento
mondiale nel settore.
La petizione, per Gianfranco Moretton (PD), deve spronare il
livello politico regionale a intervenire presso il Governo
centrale per perorare la causa della scuola, da troppo tempo
abbandonata a sè stessa.
(immagini tv)
(segue)