CR: Rendiconto 2009, relatore minoranza Corazza (5)
(ACON) Trieste, 27 ott - DT - Valuta negativamente la gestione
e le politiche finora attuate dalla maggioranza di governo,
l'Italia dei valori. Lo ha fatto votando no in I Commissione, lo
ha spiegato nella sua relazione di minoranza il capogruppo
Alessandro Corazza, dove ha rimarcato le assenze di alcuni
assessori nelle Commissioni competenti, ma ha anche sottolineato
quello che, secondo lui, è un problema di non poco conto:
l'aumento dell'indebitamento potenziale (le autorizzazioni di
spesa futura), che nel 2009 era di 588 milioni di euro rispetto
ai 474 degli esercizi precedenti (più 114 milioni). La spesa
corrente per il pagamento degli interessi relativi ai debiti - ha
spiegato Corazza - sottrarrà risorse che avrebbero potuto essere
destinate ai bisogni dei cittadini.
Positivo, invece, il dato che il debito effettivo regionale sia
calato (1.369 milioni al 31 dicembre 2009 rispetto ai 1.515 del
2008), una diminuzione dovuta alla scelta dell'Amministrazione di
non ricorrere al mercato finanziario nonostante le autorizzazioni
di legge.
Per quanto riguarda l'affidabilità del Rendiconto, Corazza ha
ripreso quanto rilevato dalla relazione della Corte dei conti:
non c'è trasparenza e nemmeno meritocrazia nei contributi
straordinari per le iniziative di particolare interesse
culturale. Se non si riforma al più presto la legge sui
finanziamenti proprio alla cultura, la prossima Finanziaria sarà
a rischio di impugnazione. Così come corrono lo stesso rischio le
tabelle della cultura, che vanno rimosse.
C'è poi un altro punto poco chiaro per Corazza: l'autorizzazione
- contenuta nell'assestamento del bilancio 2008 - alla direzione
Risorse economiche di registrare e vistare titoli di spesa presi
in carico dal 20 al 31 dicembre senza che vengano esperiti i
controlli di regolarità e legalità. In numeri, si tratta di 109
atti di cui 68 decreti di impegno di spesa per un totale di 278
milioni di euro, il 4,16% del totale annuo. Bisogna rimediare,
abrogando o limitando fortemente questo strumento.
In materia di personale, la riforma del comparto unico non ha
prodotto una riduzione di spesa, anzi. E molta attenzione
dovrebbe essere posta sul ricorso, troppo abbondante, alle
consulenze esterne che, soprattutto in tempi di crisi, dovrebbero
lasciare il posto all'utilizzo di personale interno.
(segue)