Pdl: Ciani, serve cambio di rotta per politica e riforme
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/AB - Serve immediatamente un
cambio di rotta nella politica regionale del Pdl, per evitare che
i mal di pancia si tramutino in gastrite cronica. Bene ha fatto
Franco Baritussio, da vicecapogruppo, a pretendere un nuovo
slancio che parte dal modello di Liberidea del 2008.
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Paolo Ciani, a
giudizio del quale "il 2008, che ci ha visto vincere le elezioni,
è distante anni luce e sono cambiate molte, troppe cose in questi
due anni. Ora, arrivati a metà legislatura, dopo aver affrontato
molto bene questioni come il debito e la crisi economica, si deve
assolutamente cambiare rotta".
Ciani detta anche i punti che ritiene necessari per questo
cambiamento.
"Riprendere lo spirito propulsivo di Liberidea quale momento di
coinvolgimento degli strati economici e sociali della regione.
Far si, con azioni decise, che il senso di responsabilità che
abbiamo dimostrato sinora non si tramuti o non venga percepito
dalla pubblica opinione come una debolezza.
Concentrarsi su riforme importanti come obiettivo primario della
fine legislatura (non è possibile che dopo 2 anni di
commissariamento delle Comunità montane siamo ancora in alto
mare).
Approntare testi unici perché nella fobia legislativa e
regolamentare che abbiamo sviluppato, troppo spesso abbiamo
creato sconcerto e complicazioni burocratiche al sistema regione
(vedi la norma sismica o la mole di finanziamento alle imprese
oggi ancora poco utilizzata) e garantire tempi certi sui
pagamenti del sistema pubblico alle imprese regionali.
Affrontare già dalla finanziaria 2011 (se possibile) una nuova
futura emergenza sociale: l'occupazione. Bene abbiamo fatto sino
a oggi sul sostegno al lavoro (casse integrazioni) ma dobbiamo
pensare soprattutto alle giovani generazioni. I giovani vivono
nella ricerca spasmodica di lavoro legata a un precariato perenne
quale unica soluzione di vita. Dobbiamo attivare una nuova
politica dell'occupazione che dia prospettiva e certezza
soprattutto ai giovani, con sostegni anche regionali per una
occupazione stabile, legata al mondo produttivo regionale.
Attivare ancor meglio (dopo gli screening a mammella, utero e
colon) una prevenzione sanitaria legata a nuove patologie in
grande aumento come il diabete che, se non preventivamente
gestite, creano qualità della vita pessime oltre che costi
sociali enormi come, per esempio, le dialisi.
Ampliare nuove competenze regionali dallo Stato che ci diano
respiro europeo".