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Pdl: Ciani, serve cambio di rotta per politica e riforme

28.10.2010
14:43
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/AB - Serve immediatamente un cambio di rotta nella politica regionale del Pdl, per evitare che i mal di pancia si tramutino in gastrite cronica. Bene ha fatto Franco Baritussio, da vicecapogruppo, a pretendere un nuovo slancio che parte dal modello di Liberidea del 2008.

Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Paolo Ciani, a giudizio del quale "il 2008, che ci ha visto vincere le elezioni, è distante anni luce e sono cambiate molte, troppe cose in questi due anni. Ora, arrivati a metà legislatura, dopo aver affrontato molto bene questioni come il debito e la crisi economica, si deve assolutamente cambiare rotta".

Ciani detta anche i punti che ritiene necessari per questo cambiamento.

"Riprendere lo spirito propulsivo di Liberidea quale momento di coinvolgimento degli strati economici e sociali della regione.

Far si, con azioni decise, che il senso di responsabilità che abbiamo dimostrato sinora non si tramuti o non venga percepito dalla pubblica opinione come una debolezza.

Concentrarsi su riforme importanti come obiettivo primario della fine legislatura (non è possibile che dopo 2 anni di commissariamento delle Comunità montane siamo ancora in alto mare).

Approntare testi unici perché nella fobia legislativa e regolamentare che abbiamo sviluppato, troppo spesso abbiamo creato sconcerto e complicazioni burocratiche al sistema regione (vedi la norma sismica o la mole di finanziamento alle imprese oggi ancora poco utilizzata) e garantire tempi certi sui pagamenti del sistema pubblico alle imprese regionali.

Affrontare già dalla finanziaria 2011 (se possibile) una nuova futura emergenza sociale: l'occupazione. Bene abbiamo fatto sino a oggi sul sostegno al lavoro (casse integrazioni) ma dobbiamo pensare soprattutto alle giovani generazioni. I giovani vivono nella ricerca spasmodica di lavoro legata a un precariato perenne quale unica soluzione di vita. Dobbiamo attivare una nuova politica dell'occupazione che dia prospettiva e certezza soprattutto ai giovani, con sostegni anche regionali per una occupazione stabile, legata al mondo produttivo regionale. Attivare ancor meglio (dopo gli screening a mammella, utero e colon) una prevenzione sanitaria legata a nuove patologie in grande aumento come il diabete che, se non preventivamente gestite, creano qualità della vita pessime oltre che costi sociali enormi come, per esempio, le dialisi.

Ampliare nuove competenze regionali dallo Stato che ci diano respiro europeo".