Convegno su sfide energetiche in sanità: intervento Colautti
(ACON) Udine, 29 ott - EP/MPB - Fare sistema per risolvere il
problema del risparmio energetico salvaguardando l'equilibrio
ambientale anche a garanzia della salute dei cittadini. Mettere,
cioè, insieme tutti i protagonisti - istituzioni, comunità
scientifica, imprenditoria, fondendo cultura amministrativa e
politica e conoscenza tecnico-scientifica.
E' la formula emersa dall'intervento del presidente della IV
Commissione consiliare Energia, Ambiente, Territorio, Alessandro
Colautti al convegno "Le sfide energetiche della sanità in Friuli
Venezia Giulia" organizzato dall'ateneo udinese per presentare il
progetto di realizzazione e gestione della centrale tecnologica
per l'ospedale di Udine e della rete di teleriscaldamento per
parte della città. Un progetto che ne è paradigma e che - per
Colautti - è anticipatore di quanto verrà enunciato nel nuovo
piano energetico regionale che la Giunta sta licenziando e che
approderà in Commissione consiliare all'inizio dell'anno
prossimo: l'aspetto fondamentale che il piano affronterà è
proprio quello della ricerca dell'efficienza energetica.
Il progetto illustrato si pone l'obiettivo della riduzione
dell'11% dei consumi di energia e del 32% di emissioni di CO2; se
analoga operazione si ripetesse negli altri grandi ospedali della
regione potrebbe - ha sottolineato il consigliere - il risparmio
energetico annuale sarebbe di 20 mila tep (tonnellate equivalenti
petrolio) e una riduzione di 50 mila tonnellate di CO2.
Colautti ha affrontato il tema sotto l'aspetto sociale, economico
e ambientale perché "la politica responsabile deve garantire
sviluppo bilanciando gli interessi dell'ecosistema".
Così, dopo avere delineato la gravità del problema ambientale, si
è soffermato sugli aspetti procedurali, politici e gestionali
degli interventi di sistema da attuare in futuro. I progetti
devono essere tecnicamente, economicamente e finanziariamente
affidabili e una cabina di regia unica deve coinvolgere tutti gli
enti interessati e le forze imprenditoriali del territorio e
proporre punti strategici irrinunciabili per fissare elementi
progettuali significativi.
Gli interventi di sistema garantiscono maggiore convenienza
economica e ambientale, ha aggiunto Colautti anticipando alcuni
contenuti del futuro piano energetico regionale, un testo unico
che tratterà tutte le fonti energetiche, riunirà in una Agenzia
le diverse competenze e punterà alla semplificazione delle
procedure, dando responsabilità e ruolo agli enti locali.
Il dato del 70% di dispersione che attualmente grava sulle
abitazioni domestiche della regione deve essere in qualche modo
ridotto. Quella presentata a Udine è una buona pratica che deve
essere promossa in modo da diventare punto di riferimento in ogni
futura realizzazione di edifici pubblici - ha affermato Colautti
- aggiungendo che l'Ares, l'Agenzia costituita da qualche mese e
attiva per censire la capacità energetica delle abitazioni del
Friuli Venezia Giulia, oltre a fornire un catasto
immobiliare-energetico (la nostra regione è tra le prime in
Italia ad avvalersene) e ad applicare il Protocollo di
valutazione energetica ambientale (VEA) potrà dare anche
indicazioni utili per orientare la politica regionale a
indirizzare risorse e strumenti per abbattere la dispersione.
Stigmatizzando il ricorso al massimo ribasso negli appalti,
Colautti in merito agli incentivi ha dichiarato che "si tratta di
un tema che dovrà inderogabilmente essere affrontato nella
finanziaria di quest'anno.
Credo - ha concluso il presidente della IV Commissione - che la
migliore filosofia sia quella di mirare gli incentivi (per
esempio con mutui a tasso zero) nel settore delle
ristrutturazioni e dei ripristini del patrimonio immobiliare già
esistente, visto l'alto tasso di antropizzazione che caratterizza
già il nostro territorio.