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PD: Pupulin, sì contrattisti in uffici immigrazione Questure

02.11.2010
14:49
(ACON) Trieste, 2 nov - COM/DT - Non si devono lasciar scadere i contratti dei lavoratori a tempo determinato occupati nell'ufficio immigrazione delle Questure.

Lo chiede il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin, a giudizio del quale "lo si deve fare per due motivi, e qui concordo con le organizzazioni confederali della Funzione pubblica e con i rappresentanti dei sindacati di polizia: prima di tutto perché stanno svolgendo un lavoro indispensabile per chi abbia veramente a cuore la sicurezza, la regolarità dei soggiorni degli immigrati, la loro integrazione. E poi perché sono impegnati in un'attività d'ufficio che permette alla polizia il controllo del territorio. In più, si tratta di persone che hanno ottenuto il contratto di lavoro attraverso un regolare concorso.

"Pertanto - aggiunge Pupulin - risulta di totale mancanza di buon senso e fuori da ogni logica una decisione che torni alla situazione precedente, che vedeva lunghe code fuori degli uffici della Questura e personale della polizia alle prese con la burocrazia. Non vorrei che una tale scelta puntasse a una nuova selezione non oggettiva del personale, non solo precario. O a un abbandono dell'attività di regolarizzazione, funzionale alla scelta brutale di rispedire nei Paesi di origine anche quei lavoratori immigrati che, avendo perso il lavoro a causa della crisi, rischiano di perdere pure il diritto alla continuazione della loro permanenza, magari già da tanti anni, nel nostro Paese.

"Bisogna abbandonare la propaganda legata al sostegno delle inutili e costose ronde dei volontari pagate coi soldi pubblici, ronde di cui nessuno si accorge e di cui finalmente si incomincia a non sentirne la necessità, neppure nel centrodestra. Si risparmi piuttosto - annota il consigliere - sull'intervento dei militari nella vigilanza, sotto il coordinamento di polizia e carabinieri, nei Comuni maggiori della provincia. In tempi di ristrettezza si devono scegliere le cose che maggiormente servono, non le operazioni che a volte risultano, non certo per scelta dei militari, di pura e semplice immagine.

"La stessa Amministrazione regionale potrebbe intervenire stornando le risorse che oggi vanno sprecate in improprie forme di sostegno alla sicurezza verso progetti che prevedano l'utilizzo di personale per funzioni utili e indispensabili nelle questure e nei tribunali. Una scelta - conclude Pupulin - che non potrebbe che essere condivisa da chi vuole lavorare effettivamente per la sicurezza e l'integrazione dei nuovi italiani".