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Pdl: Colautti, rilancio edilizia passa anche per PMI

05.11.2010
12:48
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/AB - "Sono legittime le preoccupazioni sollevate dal presidente Pitta sul calo dei lavori in edilizia, anche se bisogna riconoscere che la riduzione dei soldi presso le società appaltanti (enti locali) risulta parzialmente vero".

L'affermazione è di Alessandro Colautti, consigliere regionale del Pdl e presidente della IV Commissione consiliare, in merito alle osservazioni della categoria.

"Non è vero che mancano i soldi agli enti locali: ci sono, ma non vengono impiegati a causa di inghippi burocratici e ritardi. L'impegno a livello regionale è di liberare quanto prima queste preziose e notevoli risorse, che fungerebbero da volano per il settore, accompagnando gli enti locali nelle fasi di preparazione ed espletamento dei bandi attraverso la regia unica in capo alla Regione".

Un altro passaggio fondamentale per venire incontro alle richieste della categoria è quello di "rivedere al ribasso le clausole, presenti nella quasi totalità dei bandi, che richiedono a garanzia un fatturato dell'azienda pari ad almeno quattro volte il valore dell'appalto. E' evidente che un simile vincolo esclude a priori la partecipazione delle piccole e medie imprese".

Colautti annuncia una verifica su questo punto, affinché "si abbassi il tetto massimo di garanzia affinché si creino condizioni agevolanti la realtà imprenditoriale che caratterizza il nostro territorio".

Dopo aver sottolineato che la Regione ha stanziato nel bilancio 2010 8 milioni di euro per i lavori pubblici, il presidente della IV Commissione assicura l'impegno nel bilancio agganciando i fondi su due capitoli del futuro: la green economy (per il cui lancio si prevedono contributi, agevolazioni, mutui a tasso zero) funzionale all'adeguamento dell'edilizia pubblica e privata ai parametri di Kyoto e alle direttive europee per il recupero energetico-ambientale e il project financing (sinergia pubblico-privato). Accanto a questi, l'innovazione passerà attraverso il maxi fondo immobiliare regionale per l'housing sociale, afferma Colautti: "Il Fondo immobiliare, costituito da risorse regionali, nazionali, privati ed enti locali, permetterà non solo di costruire abitazioni utilizzando il mix pubblico-privato, ma anche di recuperare le aree dismesse (come le ex caserme) che verranno conferite nel fondo e utilizzate per elaborare progetti di edilizia libera o a canone concordate come vale per le Ater. In questi casi il privato assumerà una funzione etica visto che il recupero degli investimenti avverrà non su brevi periodi, come nel mercato tradizionale, bensì sul lungo periodo".