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Pdl: Cargnelutti, un forte impegno per rilanciare l'edilizia

06.11.2010
15:59
(ACON) Trieste, 6 nov - COM/AB - "La crisi dell'edilizia in Friuli Venezia Giulia è preoccupante. A dircelo sono i dati e le categorie: opere pubbliche ferme e appalti in difficoltà".

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del Pdl Paride Cargnelutti, che in un incontro a Trieste con il presidente della IV Commissione consiliare Alessandro Colautti e il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Daniele Galasso, ha affrontato l'emergenza ipotizzando soluzioni condivise, come quella di una forte iniziativa in capo alla Regione in modo tale da accompagnare gli enti locali nell'applicazione delle leggi emanate e superare così gli ostacoli che impediscono l'attuazione dei dettati normativi.

"Gli strumenti per far ripartire l'economia dell'edilizia sono stati messi in campo dalla Regione: dalla legge anticrisi al nuovo Codice dell'edilizia al piano-casa, passando per la predisposizione di gare d'appalto più snelle e veloci (si chiamano un numero limitato di imprese del territorio) fino a un importo di 500 mila euro e poi 1 milione (su questa cifra il Governo ci ha stoppato ma ricorreremo), e grazie all'alleggerimento burocratico per il conferimento di incarichi professionali fino a 50 mila euro".

Nonostante questo quadro che dovrebbe venire incontro alle nuove esigenze del mercato, Cargnelutti sottolinea che "assistiamo sempre più frequentemente a gare esasperate, con il 60 per cento di ribasso per le progettazioni, e registriamo lavori pubblici con ribassi sproporzionati. Il che significa che molte innovazioni legislative da noi approntate non vengono rispettate. La conseguenza è che il settore si è arenato". Nell'incontro fra Cargnelutti, Colautti e Galasso si è avanzata l'ipotesi dell'Osservatorio regionale che fornisca l'assistenza tecnica e giuridica agli enti locali affinché siano accompagnati, passo dopo passo, nel rispetto delle norme più snelle approvate dalla Regione. Al momento - rende noto Cargnelutti - abbiamo allo studio un piano per sciogliere questi nodi, in modo che i tecnici comunali, guidato e supervisionati dalla Regione, non abbiano timori di applicare le gare ristrette per paura di dover rispondere personalmente in caso di ricorsi. Ed è proprio per scongiurare questo scenario che molto spesso gli addetti preposti nei Comuni preferiscono seguire il vecchio sistema, vanificando le innovazioni introdotte dal governo regionale.

"La Regione si farà carico di questo nuovo ruolo, anche per evitare che si disperda il patrimonio professionale proprio del tessuto delle piccole-medie imprese. Fermo restando il massimo rispetto del denaro pubblico, il nostro obiettivo principale non è di prendere per il collo le categorie, bensì di far funzionare il sistema, cercando che i nostri conterranei lavorino. Compito della Regione - asserisce il consigliere del Pdl - è garantire l'equilibrio fra costo e prodotto. Un'impresa che pratica sconti innaturali non può lavorare bene e rischia di ricorrere al lavoro nero o comunque di risparmiare sull'opera e sulla sicurezza; un professionista che pratica sconti ben al di sotto di qualsiasi minimo non può elaborare un buon progetto".