Idv: Agnola, mozione contro previsioni Finanziaria nazionale
(ACON) Trieste, 11 nov - COM/RC - Enio Agnola (Idv) commenta
duramente le misure della legge finanziaria nazionale, che mette
sullo stesso piano tutte le Regioni a statuto speciale,
suddividendo tra di loro una poco appetitosa torta di 500 milioni
di euro, e anticipa una mozione.
Alla faccia del federalismo e del premio per le Regioni virtuose:
il Friuli Venezia Giulia è trattato come una cicala - prosegue
Agnola - quando, nel 2009 e 2010, si sono già fatti risparmi per
oltre 400 milioni.
Per l'esponente dell'Italia dei valori si parla di risparmi
forzati a fronte di un generico contenimento della spesa pubblica
e di un freno alle regioni "allegre", cosa che ben si calza a
Sicilia e Sardegna che abusano regolarmente della spesa pubblica,
o a Val D'Aosta e Trentino Alto Adige che mantengono privilegi in
termini di compartecipazione alle entrate tributarie largamente
superiori ai nostri e senza il peso del Servizio sanitario, da
noi tutto sulle spalle del contribuente regionale.
Siamo intenzionati - aggiunge Agnola - a presentare una mozione
urgente, da far approvare al Consiglio regionale, per chiedere
alla Giunta di intervenire immediatamente presso il ministro
Tremonti affinché la nostra Regione sia esonerata da questo
obbligo di diminuzione di spesa che, proprio per evidenziarne la
natura di "provvedimento educativo", deve essere rispettato anche
in caso di aumento delle entrate.
Nelle precedenti leggi finanziarie - continua Agnola - la
Regione aveva chiesto sacrifici a tutti per mettere al riparo la
capacità di intervento e accompagnare la ripresa senza ricorrere
al debito. Ora, in presenza di una Finanziaria realizzabile senza
ulteriori tagli, il Governo ci impone una riduzione di 70 milioni
che la Giunta, invece di ribellarsi con tutte le forze, ha già
passivamente individuato nelle infrastrutture, tipico settore che
accompagna la ripresa economica, e nella cultura, ambito già
largamente penalizzato nelle precedenti Finanziarie e che
evidentemente viene considerato talmente poco da costituire una
specie di fondo di salvezza di bilancio, buono per ogni occasione.
Dopo aver presentato come una grande conquista l'ottenimento di
quanto spettante sulla compartecipazione all'Irpef delle pensioni
- conclude Agnola - peraltro ben bilanciato dalla partecipazione
al fondo perequativo su un federalismo fumoso negli obiettivi ma
tristemente chiaro nel chiedere, vediamo una incomprensibile
debolezza nei confronti delle scelte del ministro Tremonti che
dagli uffici romani toglie alla nostra Regione risorse
fondamentali per accompagnare quella ripresa che i cittadini
meriterebbero dopo due finanziarie lacrime e sangue.