News


IV Comm: illustrate norme su attività estrattive e audizioni

11.11.2010
15:03
(ACON) Trieste, 11 nov - DT - E' stato l'assessore all'Ambiente Luca Ciriani a illustrare alla IV Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), le norme stralciate dalla legge di manutenzione in materia di attività estrattive e risorse geotermiche.

Ventun articoli per aggiornare la norma sulle risorse geotermiche, ma soprattutto, per proporre un nuovo modello di Piano regionale per le attività estrattive (PRAE): un documento di indirizzo in cui sono individuati i criteri per definire le aree da destinare a questo tipo di attività determinando il fabbisogno delle sostanze minerali per un periodo definito e considerando non solo i volumi autorizzati ed effettivamente estratti, ma anche la sostenibilità ambientale dell'insediamento sul territorio.

"Quella sulle attività estrattive - ha dichiarato Ciriani - è una norma molto vecchia su cui abbiamo enfatizzato l'opportunità di informare dettagliatamente tutti i portatori di interesse rispetto a una tale materia. Quindi, rispetto ai tradizionali pensiamo anche a mezzi di comunicazione più moderni per consentire la massima compartecipazione sul Piano che permetta una valutazione il più ampia possibile.

"Su questo argomento, infatti, immaginiamo un processo condiviso e il più trasparente possibile. La legge cui abbiamo pensato - ha concluso l'assessore - è in positivo, posto che ne esistono molte in negativo che chiariscono unicamente quali siano le aree interdette a questo tipo di attività".

Il PRAE, una volta approvato, diverrà immediatamente operativo. I Comuni potranno comunicare le loro osservazioni e il relativo parere, però ogni strumento urbanistico o pianificatorio municipale avrà una valenza subordinata rispetto al Piano.

Oltre ad altre norme di ragguaglio e di coordinamento, sono le garanzie date alla Regione in caso di assegnazione dell'attività estrattiva l'altro punto qualificante.

Dopo l'illustrazione, la Commissione ha ascoltato in audizione Confindustria, Confartigianato, Federazione regionale delle piccole e medie industria, Unione regionale economica slovena e Kmecka Zveza (l'associazione agricoltori della minoranza), Ordine dei chimici, Comitato geometri, Italia Nostra, Legambiente, WWF, e Comitato Vita Friuli rurale.

Tra le richieste e i suggerimenti, che venga chiarito il concetto di fabbisogno (se economico delle imprese o della Regione) e definita la convivenza del PRAE con gli altri strumenti di programmazione regionale, che la durata dell'autorizzazione venga allungata a 15 anni (e in attesa del Piano valutare la proroga). Tra le critiche, gli ambientalisti hanno detto no al monopolio e sì a una razionalizzazione delle attività. Infine, al momento della scadenza dell'autorizzazione, la Regione privilegi l'interesse pubblico in nome della tutela pubblica del territorio.

L'esame del provvedimento è in programma martedì 16 novembre.

(immagini tv)