IV Comm: illustrate norme su attività estrattive e audizioni
(ACON) Trieste, 11 nov - DT - E' stato l'assessore all'Ambiente
Luca Ciriani a illustrare alla IV Commissione consiliare,
presieduta da Alessandro Colautti (Pdl), le norme stralciate
dalla legge di manutenzione in materia di attività estrattive e
risorse geotermiche.
Ventun articoli per aggiornare la norma sulle risorse
geotermiche, ma soprattutto, per proporre un nuovo modello di
Piano regionale per le attività estrattive (PRAE): un documento
di indirizzo in cui sono individuati i criteri per definire le
aree da destinare a questo tipo di attività determinando il
fabbisogno delle sostanze minerali per un periodo definito e
considerando non solo i volumi autorizzati ed effettivamente
estratti, ma anche la sostenibilità ambientale dell'insediamento
sul territorio.
"Quella sulle attività estrattive - ha dichiarato Ciriani - è una
norma molto vecchia su cui abbiamo enfatizzato l'opportunità di
informare dettagliatamente tutti i portatori di interesse
rispetto a una tale materia. Quindi, rispetto ai tradizionali
pensiamo anche a mezzi di comunicazione più moderni per
consentire la massima compartecipazione sul Piano che permetta
una valutazione il più ampia possibile.
"Su questo argomento, infatti, immaginiamo un processo condiviso
e il più trasparente possibile. La legge cui abbiamo pensato - ha
concluso l'assessore - è in positivo, posto che ne esistono molte
in negativo che chiariscono unicamente quali siano le aree
interdette a questo tipo di attività".
Il PRAE, una volta approvato, diverrà immediatamente operativo. I
Comuni potranno comunicare le loro osservazioni e il relativo
parere, però ogni strumento urbanistico o pianificatorio
municipale avrà una valenza subordinata rispetto al Piano.
Oltre ad altre norme di ragguaglio e di coordinamento, sono le
garanzie date alla Regione in caso di assegnazione dell'attività
estrattiva l'altro punto qualificante.
Dopo l'illustrazione, la Commissione ha ascoltato in audizione
Confindustria, Confartigianato, Federazione regionale delle
piccole e medie industria, Unione regionale economica slovena e
Kmecka Zveza (l'associazione agricoltori della minoranza), Ordine
dei chimici, Comitato geometri, Italia Nostra, Legambiente, WWF,
e Comitato Vita Friuli rurale.
Tra le richieste e i suggerimenti, che venga chiarito il concetto
di fabbisogno (se economico delle imprese o della Regione) e
definita la convivenza del PRAE con gli altri strumenti di
programmazione regionale, che la durata dell'autorizzazione venga
allungata a 15 anni (e in attesa del Piano valutare la proroga).
Tra le critiche, gli ambientalisti hanno detto no al monopolio e
sì a una razionalizzazione delle attività. Infine, al momento
della scadenza dell'autorizzazione, la Regione privilegi
l'interesse pubblico in nome della tutela pubblica del
territorio.
L'esame del provvedimento è in programma martedì 16 novembre.
(immagini tv)