Pari opportunità: impegno amministrazioni contro povertà
(ACON) Trieste, 11 nov - MPB - La sfida della lotta alla
povertà e all'esclusione sociale - tema europeo per il 2010 -
passa attraverso le donne e un diverso approccio culturale sul
loro valore nel mondo del lavoro, soprattutto se si considera
che, a parità di meriti e talenti, il lavoro di una donna è
valutato il 15% in meno.
Al convegno, organizzato a Udine (Auditorium della Regione)
dalla Commissione regionale pari opportunità e coordinato dalla
presidente Santa Zannier, le voci degli esperti (l'economista
Fiorella Kostoris, le rappresentanti di Caritas e Croce Rossa) e
del territorio (sindaci e aziende sanitarie) si sono intrecciate
sulla base anche dei dati forniti da alcune amministrazioni
locali circa i bisogni registrati e le iniziative messe in campo
a favore di donne in difficoltà per sottrarle al pericolo di
emarginazione.
"La crisi economica e occupazionale ha avuto un impatto più duro
sulle donne, specie sulle lavoratrici precarie, le giovani in
cerca di primo lavoro, le lavoratrici anziane, le madri nubili,
le donne disabili, le immigrate - ha affermato Santa Zannier -
per questo vogliamo sensibilizzare e stimolare il mondo politico
e le forze organizzate della società a sperimentare soluzioni per
ridurre le disuguaglianze e avviare un possibile nuovo sviluppo.
Serve un nuovo patto fra economia, società e politica che abbia
come obiettivo più sviluppo economico, più sviluppo umano e più
giustizia sociale.
Più che aiuti, le donne chiedono lavoro e che il loro livello di
scolarizzazione sia riconosciuto nell'occupazione, a tutti i
livelli, e fra i passi concreti indicati c'è la richiesta di
maggiore rappresentanza femminile, l'adozione negli enti locali
del bilancio di genere, la valutazione dei titoli.
Ma la presidente Zannier ha anche avanzato una richiesta
immediata e precisa: che sia rifinanziato il capitolo di bilancio
riguardante le azioni positive a favore delle donne presso gli
enti locali.
Al convegno era presente il consigliere regionale Massimo Blasoni.