PD: Pupulin, salute mentale e neuropsichiatria infantile
(ACON) Trieste, 12 nov - COM/AB - Da più parti si sta lanciando
un grido di allarme che ritengo vada accolto e sostenuto. Sta
riemergendo il tentativo, neanche tanto velato, di una concezione
emergenziale e tecnicistica di una psichiatria portata ad
assumere un ruolo di controllo sociale.
La denuncia arriva dal consigliere regionale del PD Paolo Pupulin
che aggiunge.
Tra l'altro, si vorrebbe riproporre un modello coercitivo della
cura che fa leva sui concetti di sicurezza e allarme sociale,
fattori sui quali puntano molto le forze politiche della destra.
Tutto questo, condito con la decisione di togliere (a livello
nazionale) nei prossimi due anni ben 10 milioni di euro ai
Servizi di salute mentale e ai Servizi sociali.
Un'impostazione che - a giudizio di Pupulin - sembra far breccia
anche nella scelte di pianificazione dell'Azienda territoriale
del Friuli Occidentale. Infatti si sta definendo un nuovo assetto
organizzativo che prevede 5 Distretti che opereranno però su 3
ADO (Assistenza distrettuale omogenea): questo significherà che
il personale verrà messo in equipe condivise con il solo scopo di
utilizzarlo su tutto il territorio.
Per sopperire alle carenze di organico si sarà costretti ad
allungare le liste di attesa o a sopprimere attività. Questo
pensiero è già chiaro anche laddove si prevede di ridurre il
numero dei medici, fino a oggi previsti nei distretti, della metà
di quello attuale a partire dall'anno prossimo. Solo per fare
qualche esempio, laddove vengono soppresse strutture
organizzative quali il Servizio adozioni o quando attività
specifiche quali la neuropsichiatria infantile (che cura disturbi
raffinati e specialistici nell'infanzia, quali ad esempio i
disturbi dell'apprendimento) vengono messe a fattor comune con i
DSM (Dipartimento di salute mentale) dove vi è una diversa
casistica clinica e diverse modalità terapeutiche.
Come potranno intercambiarsi gli operatori se non in modo
frettoloso - conclude Pupulin - in una pura ottica dei numeri,
senza alcuna idea di adeguatezza, non risulta comprensibile. Si
tratta anche in questo caso di un frutto avvelenato
dell'operazione gestita in fretta e furia, che si vuole
realizzate con l'operazione degli Ospedali riuniti e del piano
territoriale. Un motivo in più per fermare le macchine prima che
sia troppo tardi. I sindaci dei nostri Comuni hanno la primaria
responsabilità di non far passare scelte di regressione civile e
sociale.