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PD: Moretton, non cancellare i finanziamenti per la prima casa

15.11.2010
10:22
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - Saremo contro la volontà del centro destra di penalizzare famiglie e singoli che vogliono impegnarsi per la costruzione o l'acquisto della prima casa. Riteniamo gravissimo che anche quest'anno, come accadde lo scorso anno nella prima fase di stesura del bilancio, non siano stati previsti finanziamenti al settore.

La denuncia giunge da Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, che ricorda come la sua parte politica avesse detto e lo riaffermi con forza che quando vengono meno le risorse bisogna decidere le priorità sulla base delle effettive esigenze.

Per noi, una delle principali azioni deve essere quella di sostenere la costruzione, acquisto o ristrutturazione della prima casa. In particolare qui, nella nostra regione, dove il culto per l'abitazione è insito nella mentalità delle genti. Il presidente Tondo deve impegnarsi con serietà in favore di questo settore, finanziandolo, se non vuole contraddirsi nella volontà al sostegno dell'economia.

Mai come in questo caso è dimostrato che quando lavora la cazzuola, come dice il proverbio, lavorano tutti. Inoltre, sentito che ci sarebbe l'idea della maggioranza di cambiare il sistema contributivo con l'attivazione di un fondo di rotazione, riteniamo che se ciò si realizzasse si tornerebbe indietro nel tempo, penalizzando i cittadini interessati alla prima casa. Il fondo di rotazione, oltre a rendere rigido il bilancio della regione, non andrebbe incontro ai cittadini che si vedrebbero condizionati dal sistema bancario per la parte del mutuo eccedente il fondo di rotazione. Si passerebbe da un sistema contributivo annuo costante decennale una tantum al quello del prestito, ancorché a tasso agevolato che, tra l'altro, potrebbe anche influenzare i tassi d'interesse.

La Giunta Tondo - conclude Moretton - senza indugio faccia la scelta di contribuire sulla prima casa con il collaudato sistema finora adottato, perché è sempre stata una scelta vincente. Pensiamo che l'opinione pubblica non gradirebbe scelte diverse.