V Comm: non votata legge riduzione costi e consiglieri enti locali
(ACON) Trieste, 18 nov - ET - La V Commissione consiliare ha
avviato l'esame della proposta di legge sull'ordinamento degli
enti locali per il contenimento e la razionalizzazione della
spesa pubblica regionale, firmata da Daniele Galasso, Franco
Baritussio, Roberto Marin e Paolo Ciani (Pdl). All'esame ha preso
parte anche l'assessore alle Autonomie locali e al Coordinamento
delle riforme, Andrea Garlatti.
Il dibattito generale è stato lungo e articolato e la sua durata,
fino al termine dei lavori, ha impedito alla Commissione di
votare il provvedimento, anche a causa delle diverse posizioni
che si sono registrate in seno alla maggioranza.
Negli interventi del PD si è espressa una posizione univocamente
contraria, motivata dalla portata ritenuta scarsa della norma,
che non riforma la materia nella quale interviene, ma può essere
causa di problemi per gli Enti locali. Per Franco Iacop (PD) è un
intervento spot e disorganico, che non si risolve, ma genera
infiniti problemi. Franco Brussa (PD) accusa la proposta di legge
di contraddire la vocazione di autonomia che qualifica la
Regione, accogliendo acriticamente previsioni nazionali. Mauro
Travanut (PD) ha segnalato il problema del un premio di
maggioranza, che rischia di impedire l'attività dei consiglieri
di maggioranza, non solo d'opposizione. Ha messo le mani avanti
Alessandro Tesini (PD), che ha ribadito la volontà di opporsi a
un'eventuale eliminazione del doppio turno durante le fasi di
approvazione della proposta di legge.
La proposta fa un cattivo servizio alla comunità regionale e ai
destinatari, dice Igor Kocijancic (SA-PRC). Si tratta di un
provvedimento innestato sulla mistificazione dei costi della
politica. In realtà la norma svilisce la democrazia ledendo la
rappresentatività.
Si arriva con il fiato corto alla scadenza del termine fissato
dalla legge nazionale sul contenimento e la razionalizzazione
della spesa. Secondo Alessandro Corazza (Idv), si usa questo
provvedimento come traino per un cambio di regole che
richiederebbe un largo consenso. Sui costi si può incidere, ma
senza limitare la rappresentatività.
Per Stefano Alunni Barbarossa (Citt) la proposta lede la
rappresentatività nei Consigli comunali e provinciali, anche
delle minoranze linguistiche.
Regna una grande confusione e aleggia la possibilità che il tutto
sia una manovra per arrivare all'eliminazione dei ballottaggi con
un emendamento in Aula. Questo è il timore espresso da Edoardo
Sasco (UDC) che ha definito la proposta "un mostro che porta alla
sottorappresentazione dell'opposizione, senza incidere sui costi
della politica". altre parti della norma sono condivisibili, ma
sui costi della politica serve un progetto organico.
Roberto Asquini (Misto) ha chiesto che il recepimento della legge
nazionale sia fatto nel modo più chirurgico possibile e che
questa norma non diventi la scusa per abolire il doppio turno e
modificare le regole elettorali sulle quali ci vuole
condivisione.
Un intervento molto articolato e con profonde critiche al
provvedimento proposto e agli strumenti che questo adotta per
incidere sui costi, quello di Antonio Pedicini (Pdl). La
maggioranza ha mancato di fare una necessaria grande riforma del
sistema, avrebbe dovuto riordinarlo anche alla luce della mutata
situazione economica, ma a causa di errori passati oggi non è
possibile avere un vuoto legislativo. Poiché si tratta di una
legge elettorale è però necessario avere un accordo il più ampio
possibile. In tal senso Pedicini ha proposto che le previsioni
della legge decorrano dalla prossima tornata elettorale, quella
che presumibilmente avverrà nel 2016, dando nel frattempo la
possibilità di intervenire in modo organico.
Necessario invece un segnale forte e chiaro di contenimento dei
costi, ha detto Daniele Galasso, capogruppo del Pdl. Senza
l'approvazione di queste previsioni, senza fare anche noi la
nostra parte di sacrifici a fronte di altre Regioni che li hanno
accettati, sarà difficile per il Friuli Venezia Giulia avere una
posizione credibile ai tavoli nazionali. L'approvazione di questa
legge rafforzerebbe la posizione della Regione nel contesto
nazionale, altrimenti rischiamo di finire in un angolo. Galasso
ha poi ribadito che la proposta riassume la posizione del Popolo
della libertà e si è riservato di ripresentarla come emendamenti
alla legge Finanziaria.
(immagini tv)