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V Comm: non votata legge riduzione costi e consiglieri enti locali

18.11.2010
19:20
(ACON) Trieste, 18 nov - ET - La V Commissione consiliare ha avviato l'esame della proposta di legge sull'ordinamento degli enti locali per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica regionale, firmata da Daniele Galasso, Franco Baritussio, Roberto Marin e Paolo Ciani (Pdl). All'esame ha preso parte anche l'assessore alle Autonomie locali e al Coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti.

Il dibattito generale è stato lungo e articolato e la sua durata, fino al termine dei lavori, ha impedito alla Commissione di votare il provvedimento, anche a causa delle diverse posizioni che si sono registrate in seno alla maggioranza.

Negli interventi del PD si è espressa una posizione univocamente contraria, motivata dalla portata ritenuta scarsa della norma, che non riforma la materia nella quale interviene, ma può essere causa di problemi per gli Enti locali. Per Franco Iacop (PD) è un intervento spot e disorganico, che non si risolve, ma genera infiniti problemi. Franco Brussa (PD) accusa la proposta di legge di contraddire la vocazione di autonomia che qualifica la Regione, accogliendo acriticamente previsioni nazionali. Mauro Travanut (PD) ha segnalato il problema del un premio di maggioranza, che rischia di impedire l'attività dei consiglieri di maggioranza, non solo d'opposizione. Ha messo le mani avanti Alessandro Tesini (PD), che ha ribadito la volontà di opporsi a un'eventuale eliminazione del doppio turno durante le fasi di approvazione della proposta di legge.

La proposta fa un cattivo servizio alla comunità regionale e ai destinatari, dice Igor Kocijancic (SA-PRC). Si tratta di un provvedimento innestato sulla mistificazione dei costi della politica. In realtà la norma svilisce la democrazia ledendo la rappresentatività.

Si arriva con il fiato corto alla scadenza del termine fissato dalla legge nazionale sul contenimento e la razionalizzazione della spesa. Secondo Alessandro Corazza (Idv), si usa questo provvedimento come traino per un cambio di regole che richiederebbe un largo consenso. Sui costi si può incidere, ma senza limitare la rappresentatività.

Per Stefano Alunni Barbarossa (Citt) la proposta lede la rappresentatività nei Consigli comunali e provinciali, anche delle minoranze linguistiche. Regna una grande confusione e aleggia la possibilità che il tutto sia una manovra per arrivare all'eliminazione dei ballottaggi con un emendamento in Aula. Questo è il timore espresso da Edoardo Sasco (UDC) che ha definito la proposta "un mostro che porta alla sottorappresentazione dell'opposizione, senza incidere sui costi della politica". altre parti della norma sono condivisibili, ma sui costi della politica serve un progetto organico.

Roberto Asquini (Misto) ha chiesto che il recepimento della legge nazionale sia fatto nel modo più chirurgico possibile e che questa norma non diventi la scusa per abolire il doppio turno e modificare le regole elettorali sulle quali ci vuole condivisione.

Un intervento molto articolato e con profonde critiche al provvedimento proposto e agli strumenti che questo adotta per incidere sui costi, quello di Antonio Pedicini (Pdl). La maggioranza ha mancato di fare una necessaria grande riforma del sistema, avrebbe dovuto riordinarlo anche alla luce della mutata situazione economica, ma a causa di errori passati oggi non è possibile avere un vuoto legislativo. Poiché si tratta di una legge elettorale è però necessario avere un accordo il più ampio possibile. In tal senso Pedicini ha proposto che le previsioni della legge decorrano dalla prossima tornata elettorale, quella che presumibilmente avverrà nel 2016, dando nel frattempo la possibilità di intervenire in modo organico.

Necessario invece un segnale forte e chiaro di contenimento dei costi, ha detto Daniele Galasso, capogruppo del Pdl. Senza l'approvazione di queste previsioni, senza fare anche noi la nostra parte di sacrifici a fronte di altre Regioni che li hanno accettati, sarà difficile per il Friuli Venezia Giulia avere una posizione credibile ai tavoli nazionali. L'approvazione di questa legge rafforzerebbe la posizione della Regione nel contesto nazionale, altrimenti rischiamo di finire in un angolo. Galasso ha poi ribadito che la proposta riassume la posizione del Popolo della libertà e si è riservato di ripresentarla come emendamenti alla legge Finanziaria.

(immagini tv)