News


Idv: rischio smaltimento facile amianto in regione

19.11.2010
14:55
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/AB - Il gruppo consiliare regionale dell'Italia dei Valori ha depositato un interpellanza alla Giunta sui rischi dello smaltimento dell'amianto in Friuli Venezia Giulia in deroga alla legge, permesso da un'ordinanza della Protezione civile nazionale emanata con la dichiarazione dello stato d'emergenza rilasciata dal Governo nazionale a seguito della tromba d'aria che lo scorso luglio ha colpito la nostra regione.

Il gruppo dell'Idv ha chiesto che si accerti che agire in deroga alla legge non comporti problemi per la salute e per l'ambiente. Una preoccupazione, questa, condivisa anche dalla Commissione amianto, ascoltata in III e IV Commissione consiliare pochi giorni fa.

La questione sollevata dal capogruppo Alessandro Corazza riguarda l'ordinanza 3894 emessa dalla Protezione civile e controfirmata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in seguito alla tromba d'aria che il 23 luglio 2010 ha colpito 28 comuni del Friuli Venezia Giulia.

"L'ordinanza - spiega Corazza - prevede numerose deroghe alla legge 257/1992 e al dl 81/2008 contenenti norme relative alla cessazione dell'impiego di amianto, quindi limitando fortemente le procedure di sicurezza necessarie a tutelare la salute e l'ambiente durante le pericolose operazioni con l'amianto.

"Allo stato dei fatti - ha detto Corazza - la nostra Regione diventa un luogo dove poter smaltire l'amianto e i rifiuti pericolosi in deroga alla legge, e questo rappresenta un fatto gravissimo perché implica il rischio di una corsa allo smaltimento facile e quindi meno oneroso in Friuli Venezia Giulia, disattendendo importanti garanzie riguardanti la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini e degli operatori".

I dipietristi chiedono quindi alla Giunta in che modo ed entro quali tempi intende tutelare il territorio regionale da una possibile corsa allo smaltimento facilitato di rifiuti pericolosi e di amianto che perdurerà in Regione fino alla scadenza dell'ordinanza fissata per il 31 luglio 2011.

"Inoltre - conclude Corazza - vogliamo sapere come viene giustificata la richiesta di un periodo di emergenza lungo un intero anno, visto che proprio le deroghe alle procedure previste dalla legge dovrebbero servire per una celere risoluzione dei danni causati dall'evento atmosferico dello scorso luglio".