Idv: rischio smaltimento facile amianto in regione
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/AB - Il gruppo consiliare
regionale dell'Italia dei Valori ha depositato un interpellanza
alla Giunta sui rischi dello smaltimento dell'amianto in Friuli
Venezia Giulia in deroga alla legge, permesso da un'ordinanza
della Protezione civile nazionale emanata con la dichiarazione
dello stato d'emergenza rilasciata dal Governo nazionale a
seguito della tromba d'aria che lo scorso luglio ha colpito la
nostra regione.
Il gruppo dell'Idv ha chiesto che si accerti che agire in deroga
alla legge non comporti problemi per la salute e per l'ambiente.
Una preoccupazione, questa, condivisa anche dalla Commissione
amianto, ascoltata in III e IV Commissione consiliare pochi
giorni fa.
La questione sollevata dal capogruppo Alessandro Corazza riguarda
l'ordinanza 3894 emessa dalla Protezione civile e controfirmata
dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in seguito alla
tromba d'aria che il 23 luglio 2010 ha colpito 28 comuni del
Friuli Venezia Giulia.
"L'ordinanza - spiega Corazza - prevede numerose deroghe alla
legge 257/1992 e al dl 81/2008 contenenti norme relative alla
cessazione dell'impiego di amianto, quindi limitando fortemente
le procedure di sicurezza necessarie a tutelare la salute e
l'ambiente durante le pericolose operazioni con l'amianto.
"Allo stato dei fatti - ha detto Corazza - la nostra Regione
diventa un luogo dove poter smaltire l'amianto e i rifiuti
pericolosi in deroga alla legge, e questo rappresenta un fatto
gravissimo perché implica il rischio di una corsa allo
smaltimento facile e quindi meno oneroso in Friuli Venezia
Giulia, disattendendo importanti garanzie riguardanti la tutela
dell'ambiente e la salute dei cittadini e degli operatori".
I dipietristi chiedono quindi alla Giunta in che modo ed entro
quali tempi intende tutelare il territorio regionale da una
possibile corsa allo smaltimento facilitato di rifiuti pericolosi
e di amianto che perdurerà in Regione fino alla scadenza
dell'ordinanza fissata per il 31 luglio 2011.
"Inoltre - conclude Corazza - vogliamo sapere come viene
giustificata la richiesta di un periodo di emergenza lungo un
intero anno, visto che proprio le deroghe alle procedure previste
dalla legge dovrebbero servire per una celere risoluzione dei
danni causati dall'evento atmosferico dello scorso luglio".