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PD: Moretton, legge elettorale e spartizione candidature

19.11.2010
15:54
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/RC - Ciò che è accaduto giovedì in V Commissione, in occasione della discussione sul progetto di legge relativo ai costi della politica, per il capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, mette in luce come l'istituzione Regione continui inesorabilmente verso la deriva.

È l'inizio della resa dei conti all'interno del Pdl - dice Moretton - ma anche del centrodestra con le fibrillazioni dell'UDC, mentre la Lega compiaciuta assiste dalla finestra. Tutto ciò non certo per i costi della politica, che sono solo il pretesto, ma per una precisa volontà del Pdl (o quantomeno di una parte maggioritaria dello stesso) di presentare un emendamento che cancelli il doppio turno e il voto disgiunto.

Per il pidiessino, la modifica della legge elettorale servirebbe ad appagare gli appetiti di Pdl e Lega Nord nella spartizione delle candidature a sindaco nei due Comuni capoluogo, Trieste e Pordenone, che si recheranno alle urne nella prossima primavera.

Su questa questione - così ancora Moretton - si inseriscono interessi di parte che nulla hanno a che vedere con gli scopi nobili che dovrebbero essere propri della politica, ma soddisferebbero le esigenze di coloro che, con la cancellazione del doppio turno, vedrebbero svanire il sogno di potersi candidare a sindaco, magari anche per competere solo al primo turno e poi rivendicare una posizione di interesse in occasione del secondo.

Si scopre anche che, con la scusa del risparmio, mentre si tenta di ridurre il numero dei consiglieri provinciali e comunali ritoccando pure il rapporto di rappresentanza tra maggioranza e opposizione, qualcuno accampa mille argomentazioni per evitare tutto ciò attribuendo al venir meno della democrazia se si dovesse procedere alla reale riduzione dei componenti i Consigli comunali. Subito dopo, però, si capisce che la verità è un'altra - continua il consigliere - in quanto, accorciando la rappresentanza, qualche partito minore potrebbe perdere il proprio rappresentante negli enti locali. Questo accade nel momento in cui le istituzioni dovrebbero occuparsi delle riforme per fronteggiare adeguatamente i veri problemi dei cittadini.

Il teatrino che giovedì è stato messo in scena in Consiglio, con scambio di accuse fra la stessa maggioranza - è la conclusione di Moretton - è solo la punta dell'iceberg delle enormi difficoltà presenti nel centrodestra che, trovandosi senza una guida autorevole anche per l'evidente assenza del presidente Tondo, è destinato a infrangersi sugli scogli di un mare in forte tempesta.