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PD: Menis, macroarea danubiana ancora un'occasione perduta

22.11.2010
09:47
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/AB - Si chiama macroarea danubiana ed è il nome scelto dal Parlamento europeo per identificare la strategia comunitaria per lo sviluppo dei territori lungo l'asse del Danubio. Ne fanno parte ben dieci Paesi, di cui sei membri dell'Ue, in alcuni casi solo in modo parziale (come ad esempio la Germania che vi ha fatto includere la Baviera), ma non la nostra Regione.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo Menis, che ricorda come, dopo il caso della recente delibera del CIPE e la situazione di stallo dei fondi europei denunciati nei giorni scorsi, si profili un altro clamoroso fallimento della Giunta Tondo, che fa perdere alla nostra Regione un'occasione preziosissima come quella di partecipare al riparto dei fondi che saranno erogati in base al piano d'azione previsto già a partire dal mese prossimo. Menis ha presentato un'interrogazione per il Question Time per chiedere spiegazioni al presidente Tondo su questa gravissima esclusione, tanto dannosa sul piano economico quanto illogica su quello politico. "Grazie a un'azione politica attenta e tempestiva sono entrati a far parte della macroarea anche Paesi non attraversati dal Danubio - sottolinea Menis - come la Repubblica Ceca, la Slovenia, la Bosnia Erzegovina e il Montenegro, che quindi parteciperanno al riparto dei fondi. Nel nostro caso sarebbe stato sufficiente evidenziare gli antichi, consolidati e ancora vitali legami storici, culturali ed economici del Porto di Trieste con l'area danubiana come hanno fatto gli sloveni con Capodistria. "La questione in realtà risale a gennaio - prosegue ancora il democratico - è in tale periodo infatti che c'è stata la prima approvazione e la questione in questi mesi è stata sollevata anche dall'europarlamentare Debora Serracchiani con una lettera al ministro degli Esteri Franco Frattini e, recentemente, con un'interrogazione allo stesso ministro da parte del senatore Giulio Camber. "Quali sono stati, in concreto, gli atti posti in essere dall'allora assessore alle Relazioni internazionali Federica Seganti nei confronti del Governo amico per ottenere l'inclusione del FVG in questa partita? - chiede i conclusione Menis. Forse, se si fosse usata la metà dell'attenzione che si è riservata alle norme sulla sicurezza poi sfociate nel flop delle ronde, su questo tema non ci troveremo a questo punto".