PD: Menis, macroarea danubiana ancora un'occasione perduta
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/AB - Si chiama macroarea danubiana
ed è il nome scelto dal Parlamento europeo per identificare la
strategia comunitaria per lo sviluppo dei territori lungo l'asse
del Danubio. Ne fanno parte ben dieci Paesi, di cui sei membri
dell'Ue, in alcuni casi solo in modo parziale (come ad esempio la
Germania che vi ha fatto includere la Baviera), ma non la nostra
Regione.
A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Paolo
Menis, che ricorda come, dopo il caso della recente delibera del
CIPE e la situazione di stallo dei fondi europei denunciati nei
giorni scorsi, si profili un altro clamoroso fallimento della
Giunta Tondo, che fa perdere alla nostra Regione un'occasione
preziosissima come quella di partecipare al riparto dei fondi che
saranno erogati in base al piano d'azione previsto già a partire
dal mese prossimo.
Menis ha presentato un'interrogazione per il Question Time per
chiedere spiegazioni al presidente Tondo su questa gravissima
esclusione, tanto dannosa sul piano economico quanto illogica su
quello politico.
"Grazie a un'azione politica attenta e tempestiva sono entrati a
far parte della macroarea anche Paesi non attraversati dal
Danubio - sottolinea Menis - come la Repubblica Ceca, la
Slovenia, la Bosnia Erzegovina e il Montenegro, che quindi
parteciperanno al riparto dei fondi. Nel nostro caso sarebbe
stato sufficiente evidenziare gli antichi, consolidati e ancora
vitali legami storici, culturali ed economici del Porto di
Trieste con l'area danubiana come hanno fatto gli sloveni con
Capodistria.
"La questione in realtà risale a gennaio - prosegue ancora il
democratico - è in tale periodo infatti che c'è stata la prima
approvazione e la questione in questi mesi è stata sollevata
anche dall'europarlamentare Debora Serracchiani con una lettera
al ministro degli Esteri Franco Frattini e, recentemente, con
un'interrogazione allo stesso ministro da parte del senatore
Giulio Camber.
"Quali sono stati, in concreto, gli atti posti in essere
dall'allora assessore alle Relazioni internazionali Federica
Seganti nei confronti del Governo amico per ottenere l'inclusione
del FVG in questa partita? - chiede i conclusione Menis. Forse,
se si fosse usata la metà dell'attenzione che si è riservata alle
norme sulla sicurezza poi sfociate nel flop delle ronde, su
questo tema non ci troveremo a questo punto".