CR: pres. Franz commemora ex consiglieri Donadel e Cecovini (2)
(ACON) Trieste, 23 nov - AB - Il presidente Maurizio Franz ha
quindi commemorato in Consiglio regionale due ex consiglieri
recentemente scomparsi, Galliano Donadel e Manlio Cecovini che,
per il loro impegno e per le loro capacità - ha affermato -
hanno lasciato importanti segni nell'ambito dei lavori di questa
Assise.
Galliano Donadel è stato consigliere della seconda e terza
legislatura, figura storica della politica, e non solo, di Muggia
(Ts), dove era nato 88 anni fa. Tra le file del PCI ha ricoperto
più volte la carica di consigliere comunale e di assessore, di
consigliere provinciale di Trieste prima di entrare, nel marzo
del 1972, in Consiglio regionale, dove fu riconfermato nella
legislatura successiva.
Di Donadel, il presidente Franz ha quindi ricordato la grande
onestà intellettuale e le esperienze di lavoro e
nell'associazionismo, specialmente quello sportivo, che lo
avevano fatto conoscere tra la gente di Muggia e gli avevano
fatto maturare esperienze che ha seppe mettere a frutto durante
la sua presenza nelle istituzioni.
Manlio Cecovini ha ricoperto la carica di consigliere regionale
nella quarta e nella sesta legislatura. Nato a Trieste nel 1914 -
ha ricordato Franz - completò gli studi classici al liceo Dante e
si laureò in giurisprudenza all'Università di Milano, iniziando
subito la carriera in magistratura, prima come pubblico ministero
e quindi giudice civile, sempre a Milano.
La vita di Cecovini fu caratterizzata da molteplici esperienze,
che il presidente Franz ha citato: al fronte greco-albanese con
la Brigata Julia, all'Avvocatura dello Stato, nella massoneria,
come storico. E poi la carriera politica: tra i fondatori della
Lista per Trieste, città della quale fu sindaco dal 1978 al 1983,
europarlamentare e consigliere regionale.
Indipendenza, cultura, eloquio sciolto, capacità di sintesi, ma
soprattutto grande legame con la città di Trieste - ha
sottolineato Franz - gli hanno consentito di essere spesso al di
sopra delle parti per il bene della sua città, per la quale ha
sempre operato in maniera disinteressata e con il massimo
impegno. Ma Manlio Cecovini si sentiva soprattutto uno scrittore.
La sua attività di saggista e narratore, iniziata nel 1946 con
"L'autogoverno della Venezia Giulia, progetto di Statuto",
comprende una quarantina di libri, l'ultimo dei quali, nel 2005,
"Il romanzo di Trieste. Storia di un autonomismo".
Il Consiglio regionale ha quindi osservato un minuto di
raccoglimento.
(segue)