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Idv: Agnola, i clandestini hanno diritto alla salute

23.11.2010
18:15
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - "La lotta alla clandestinità non può spingersi fino al punto da mettere in pericolo la salute dei cittadini di questa regione costringendo persone disperate, che potrebbero avere malattie infettive gravi, a circolare con grandi rischi per tutti". Interviene sulla discussione in merito all'obbligo di segnalazione legato al reato d'ingresso e al soggiorno illegale, il consigliere regionale dell'Idv Enio Agnola.

"Spacciare per protezione e sicurezza - aggiunge - un sistema che serve ad accantonare chi è in difficoltà nei ghetti, è una presa in giro indegna nei confronti dei cittadini che in questo modo vengono ingannati con problemi inventati e false paure. È ovvio, poi, che disincentivando i clandestini a farsi curare viene messo in discussione il diritto alla salute di tutti gli abitanti.

Non possiamo più tollerare - annota ancora - una logica padana che permetta che ci siano persone che non possono essere riconosciute neppure nel loro diritto alla vita e alla salute. Con le norme vigenti oggi in Italia gli immigrati non hanno la reale possibilità di regolarizzarsi, in questo modo non si fa altro che incentivare un sistema fatto di schiavi e di schiavisti, che rappresenta un vero e proprio modello in tante città dove al nord governa la Lega.

Quello che dovrebbe fare la politica è - anziché alimentare le paure per mero scopo elettoralistico - creare le condizioni perché la clandestinità non esista.

Negare ai clandestini la possibilità di essere curati con dignità pari alle altre persone - ha concluso Agnola - non può che indignare noi e tutti i cittadini di questa regione, che da sempre ha fatto dell'ospitalità, dell'accoglienza e dell'umanità la sua carta d'identità in Europa e nel mondo".