Idv: Agnola, i clandestini hanno diritto alla salute
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/DT - "La lotta alla clandestinità
non può spingersi fino al punto da mettere in pericolo la salute
dei cittadini di questa regione costringendo persone disperate,
che potrebbero avere malattie infettive gravi, a circolare con
grandi rischi per tutti". Interviene sulla discussione in merito
all'obbligo di segnalazione legato al reato d'ingresso e al
soggiorno illegale, il consigliere regionale dell'Idv Enio
Agnola.
"Spacciare per protezione e sicurezza - aggiunge - un sistema che
serve ad accantonare chi è in difficoltà nei ghetti, è una presa
in giro indegna nei confronti dei cittadini che in questo modo
vengono ingannati con problemi inventati e false paure. È ovvio,
poi, che disincentivando i clandestini a farsi curare viene messo
in discussione il diritto alla salute di tutti gli abitanti.
Non possiamo più tollerare - annota ancora - una logica padana
che permetta che ci siano persone che non possono essere
riconosciute neppure nel loro diritto alla vita e alla salute.
Con le norme vigenti oggi in Italia gli immigrati non hanno la
reale possibilità di regolarizzarsi, in questo modo non si fa
altro che incentivare un sistema fatto di schiavi e di
schiavisti, che rappresenta un vero e proprio modello in tante
città dove al nord governa la Lega.
Quello che dovrebbe fare la politica è - anziché alimentare le
paure per mero scopo elettoralistico - creare le condizioni
perché la clandestinità non esista.
Negare ai clandestini la possibilità di essere curati con dignità
pari alle altre persone - ha concluso Agnola - non può che
indignare noi e tutti i cittadini di questa regione, che da
sempre ha fatto dell'ospitalità, dell'accoglienza e dell'umanità
la sua carta d'identità in Europa e nel mondo".