Pdl: Pedicini, interventi Friulia in provincia di Pordenone
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/DT - Qual è l'entità degli importi
erogati da Friulia verso enti pubblici e privati della provincia
di Pordenone e quali sono i criteri con cui sono stati disposti?
E ancora: l'intervento di Friulia nella Fadalti può essere
considerato coerente e conferente a fronte dell'attuale
situazione dell'azienda?
È Antonio Pedicini a chiederlo in due interrogazioni rivolte alla
Giunta. Il consigliere regionale del Pdl ha anche chiesto
all'assessore alle Risorse economiche Sandra Savino di avere
copia di tutta la documentazione inerente il procedimento
istruttorio (che si è concluso con la deliberazione di
partecipazione finanziaria di Friulia alla società pordenonese) e
di tutti gli atti relativi agli interventi finanziari di Friulia
nella provincia della Destra Tagliamento.
"Lo statuto della finanziaria regionale - rileva Pedicini - ha
indicato come priorità quella di concorrere, nel quadro di una
politica di programmazione regionale, a promuovere lo sviluppo
economico della regione prevedendo, tra le varie forme di
intervento, anche l'assunzione di partecipazioni, anche a
maggioranza e di controllo, in società di capitali già costituite
o da costituire".
"Questa assunzione spesso dà luogo alla concessione di
finanziamenti, anche cospicui, alle società partecipate che vanno
a gravare sul bilancio regionale".
"Sulle società partecipate - prosegue l'esponente del Pdl - dove
il patrimonio è a maggioranza della Regione, tutti gli atti
possono essere soggetti al controllo dei consiglieri regionali in
ragione del loro mandato, ai sensi della legge regionale 7/2000 e
come si evince da molte sentenze della Corte di Cassazione".
"Per questo - conclude Pedicini - chiedo di conoscere l'entità e
i criteri degli importi erogati da Friulia a enti pubblici e
privati della provincia di Pordenone, e se venga considerato
coerente e conferente l'intervento della finanziaria regionale
nella Fadalti, anche perché sono stati spesi soldi pubblici e non
è stato fatto niente per difendere i posti di lavoro degli operai
dell'azienda".