PD: Della Mea, sempre a rischio plessi scolastici montani
(ACON) Trieste, 24 nov - COM/AB - Le puntuali rassicurazioni
dell'assessore Roberto Molinaro non tolgono le preoccupazioni al
consigliere regionale del PD Sandro Della Mea sulle conseguenze
che si avrebbero in montagna, per quanto riguarda il
dimensionamento della rete scolastica, con l'applicazione di
parametri eccessivamente rigidi proposti da un provvedimento
recente della Giunta.
Infatti, la quota minima prevista di 20 bambini per poter
mantenere la scuola dell'infanzia e di 30 per la scuola primaria
comporta la chiusura, in tempi molto rapidi, della maggior parte
dei plessi scolastici della montagna, nonostante le possibilità
di deroga introdotte dal DPR 81/2009 che, per la montagna,
prevedono una riduzione delle percentuali di quota e la
considerazione dei tempi di percorrenza per il raggiungimento di
una nuova e diversa sede scolastica.
L'assessore - aggiunge Della Mea - dichiara inoltre che non sono
state realizzate le proiezioni di quale sarà la situazione negli
anni scolastici futuri conseguente agli indirizzi proposti, ma
come ben si sa quando a determinare le scelte sono i numeri e i
parametri e non una politica lungimirante, non si fa che
aumentare la criticità dei territori montani.
Mi auguro - conclude il consigliere del PD - che gli indirizzi e
le direttive proposte sappiano tenere nel dovuto conto ipotesi di
plessi aperti, che collaborino tra loro e che sappiano attuare
una sperimentazione didattica di tipo innovativo. Alla fine, i
criteri di valutazione dovranno basarsi su parametri oggettivi e
cioè, tanto per fare un esempio, la distanza da considerare per
il raggiungimento della scuola, che sia effettivamente quella che
gli alunni devono percorrere da casa. Soprattutto si tenga sempre
presente che lo studio in montagna non è solo un diritto
primario, ma un elemento fondamentale per scongiurare il
definitivo esodo, e conseguente abbandono, del territorio.