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CR: circoscrizioni comunali, aperto il dibattito (7)

24.11.2010
16:16
(ACON) Trieste, 24 nov - RC - Dando il via al dibattito al provvedimento sulle circoscrizioni, Igor Gabrovec (PD-Ssk) le ha difese sulla base di due ragionamenti: sono il luogo dove i cittadini possono meglio esprimersi ed essere capiti, soprattutto se si tratta delle minoranze, e dunque dove possono partecipare meglio alla vita pubblica; rispetto ai carrozzoni mantenuti dal Governo nazionale, i loro costi sono davvero esigui, e chi ne fa parte non lo fa per una questione di soldi. A Trieste, le 7 circoscrizioni sparirebbero e a Gorizia scenderebbero da 10 a 3.

Anche per Sergio Lupieri (PD) è pura demagogia ridurre le spese partendo da dove i costi sono i più bassi. Inoltre è una contraddizione voler ridurre proprio una delle forme di maggiore vicinanza ai cittadini ed esempio di federalismo. Piuttosto si riduca il numero di senatori e deputati, non certo dei consiglieri provinciali e delle circoscrizioni. All'opposto, si dia a queste ultime un budget affinché possano intervenire anche di più.

Non si possono decidere tagli alla politica da tutte le parti, e poi presentarsi con la riproposizione delle circoscrizioni. Così Roberto Asquini (Misto), a detta del quale non ci sono cittadini che hanno nostalgia delle circoscrizioni, semmai ce l'hanno i politici. Almeno si inserisca la norma che i Comuni che le vogliono si assumano la responsabilità delle spese, che non si limitano al gettone di presenza, ma della struttura, degli impiegati, della sede.

Concetti fatti propri, a seguire, da Danilo Narduzzi (LN), del tutto contro la norma. È un vecchio modo di fare politica, i costi sono effettivamente diretti e indiretti. La specialità della Regione non può esprimersi mantenendo figure simbolo di spreco. Narduzzi ha anche preannunciato una mozione per l'Aula affinché il presidente Tondo si attivi immediatamente per contrastare l'arrivo da Napoli di treni carichi di immondizie.

Bruno Marini (Pdl) ha detto di condividere la relazione del collega Pedicini e che c'è demagogia sui costi della politica: se sono inutili le circoscrizioni, allora lo sono anche così tanti parlamentari, così tanti consiglieri regionali, provinciali e comunali. Attenzione quando si attacca il principio di rappresentanza popolare. Il problema è un altro: le circoscrizioni hanno nel 2010 gli stessi poteri che avevano 20 anni fa, ovvero solo di consulenza e nessuno operativo. Ecco perché sono sentite come inutili, mentre andrebbero potenziate.

(segue)