CR: circoscrizioni comunali, aperto il dibattito (7)
(ACON) Trieste, 24 nov - RC - Dando il via al dibattito al
provvedimento sulle circoscrizioni, Igor Gabrovec (PD-Ssk) le ha
difese sulla base di due ragionamenti: sono il luogo dove i
cittadini possono meglio esprimersi ed essere capiti, soprattutto
se si tratta delle minoranze, e dunque dove possono partecipare
meglio alla vita pubblica; rispetto ai carrozzoni mantenuti dal
Governo nazionale, i loro costi sono davvero esigui, e chi ne fa
parte non lo fa per una questione di soldi. A Trieste, le 7
circoscrizioni sparirebbero e a Gorizia scenderebbero da 10 a 3.
Anche per Sergio Lupieri (PD) è pura demagogia ridurre le spese
partendo da dove i costi sono i più bassi. Inoltre è una
contraddizione voler ridurre proprio una delle forme di maggiore
vicinanza ai cittadini ed esempio di federalismo. Piuttosto si
riduca il numero di senatori e deputati, non certo dei
consiglieri provinciali e delle circoscrizioni. All'opposto, si
dia a queste ultime un budget affinché possano intervenire anche
di più.
Non si possono decidere tagli alla politica da tutte le parti, e
poi presentarsi con la riproposizione delle circoscrizioni. Così
Roberto Asquini (Misto), a detta del quale non ci sono cittadini
che hanno nostalgia delle circoscrizioni, semmai ce l'hanno i
politici. Almeno si inserisca la norma che i Comuni che le
vogliono si assumano la responsabilità delle spese, che non si
limitano al gettone di presenza, ma della struttura, degli
impiegati, della sede.
Concetti fatti propri, a seguire, da Danilo Narduzzi (LN), del
tutto contro la norma. È un vecchio modo di fare politica, i
costi sono effettivamente diretti e indiretti. La specialità
della Regione non può esprimersi mantenendo figure simbolo di
spreco. Narduzzi ha anche preannunciato una mozione per l'Aula
affinché il presidente Tondo si attivi immediatamente per
contrastare l'arrivo da Napoli di treni carichi di immondizie.
Bruno Marini (Pdl) ha detto di condividere la relazione del
collega Pedicini e che c'è demagogia sui costi della politica: se
sono inutili le circoscrizioni, allora lo sono anche così tanti
parlamentari, così tanti consiglieri regionali, provinciali e
comunali. Attenzione quando si attacca il principio di
rappresentanza popolare. Il problema è un altro: le
circoscrizioni hanno nel 2010 gli stessi poteri che avevano 20
anni fa, ovvero solo di consulenza e nessuno operativo. Ecco
perché sono sentite come inutili, mentre andrebbero potenziate.
(segue)