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CR: circoscrizioni comunali, dibattito (8)

24.11.2010
16:59
(ACON) Trieste, 24 nov - MPB - Per Mauro Travanut (PD), le forze della democrazia si reggono sulla forme di partecipazione: i costi della politica sono cosa da cui non possiamo sfuggire, ma ben diverso è togliere quelle piccole briciole che hanno a che fare con le circoscrizioni. Soprattutto in certe realtà consentono di rispettare peculiarità storiche, linguistiche, di costume. E sottolineando che andrebbero anche incentivate, Travanut ha anche rimarcato che i comuni non sono obbligati a farle, è data loro facoltà.

Le posizioni asimmetriche assunte da maggioranza e opposizioni rispetto a questo testo per Massimo Blasoni (Pdl) sono il segno di una nuova fase di transizione, di cambiamenti che nascono dal fatto che il bipolarismo non ha funzionato del tutto, che da un eccesso di partecipazione si è passati a un eccesso di oligarchia, senza che il passaggio tra i due eccessi abbia determinato riforme strutturali effettive. Si può favorire la partecipazione attraverso le circoscrizioni e la riduzione della spesa con la semplificazione delle decisioni, poiché i costi stanno nella burocrazia.

Luigi Ferone (Part.Pens) si è dichiarato contrario alle circoscrizioni non per i costi, ma per la miriade di consiglieri senza ruolo. Sono per la cancellazione delle circoscrizioni per la loro inutilità a garantire la vicinanza dei cittadini, e non possono essere riesumate per essere palestra per i futuri politici.

Piero Camber (Pdl), evidenziando che molti parlano sulla base di esperienze vissute, ha sottolineato che i consigli circoscrizionali vengono eletti con il proporzionale puro, per cui garantiscono la rappresentanza di tutti. E poi si tenga conto che ci sono circoscrizioni con 30, 40 e anche più di 50 mila abitanti, mentre un gran numero di comuni in Friuli Venezia Giulia non raggiunge i 3000 abitanti. Si possono diminuire i compensi, ma se non vogliamo rimanere una casta di pochi eletti, lasciamo in vita questa forma di partecipazione diretta.

Per Gianfranco Moretton (PD) occorre dare speranza a una società dove il ritorno al privato è accentuato. Compito della politica è di restituire luoghi dove si possa avvicinare la municipalità al territorio, per consentire alla popolazione di evidenziare problemi. Ridicolo ritenere uno spreco senza affrontare la questione nella sua globalità. Il problema dei costi della politica è di chi non sa fare scelte di priorità, ha aggiunto Moretton lanciando l'avvertimento a non cancellare, con la foga di ridurre i costi della politica, anche ciò che più di ogni altra cosa serve ai cittadini, eliminando la democrazia partecipativa.

(segue)