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I Comm: Finanziaria 2011, aperto il dibattito (1)

30.11.2010
13:51
(ACON) Trieste, 30 nov - RC - Finanziaria regionale 2011 e dibattito generale in I Commissione consiliare, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl).

Primi a parlare, gli altri 5 presidenti di Commissione permanente, che hanno relazionato sull'esito degli esami degli articoli di competenza. A seguire, hanno preso la parola gli altri consiglieri.

Franco Brussa (PD) ha ravvisato una spaccatura in maggioranza nel sostenere le decisioni finanziarie. La tesi è stata subito smentita da Roberto Marin del Pdl, ma Brussa ha mantenuto la propria linea di pensiero. Ha, quindi, accusato la Giunta di aver fatto un accordo scellerato con il Governo accettando che il dovuto (910 milioni di arretri 2008-2009) ci venga dato in 20 anni e aver accettato di versare ogni anno 370 milioni (mln).

A fianco dei 370 mln da versare - ha spiegato - noi ne incasseremo 480 di compartecipazione alle pensioni ogni anno e altri 220 nel 2011, ma negli anni a seguire 170, 120, 70, 20, 30 e dal 2017 di nuovo 20 sino al 2030. Ciò significa che se oggi abbiamo una Finanziaria ricca, pari a 330 mln, negli anni a seguire l'ammontare sarà decisamente inferiore (dai 280 del 2012 sino ai 130 dal 2017 al 2030). E non si conoscono ancora gli esiti della legge di stabilità che andrà tra poco in Parlamento.

Inoltre, ci sono 950 mln di autorizzazioni al debito non utilizzate. La maggioranza ha messo una posta di 113,5 mln di debito, ma poi ne ha spesi 150 perciò smetta di dire che è stata la Giunta Illy a creare debito, anche perché con quel debito siamo stati capaci di creare reddito - ha aggiunto.

Affermando che si tratta di un bilancio più ricco rispetto a quello dello scorso anno, Brussa, ma anche Giorgio Baiutti (PD), ha criticato le scelte dal settore economico alla gestione del territorio, alle decisioni per il sociale e per le famiglie più disagiate. Unica positiva - ha detto - la scelta dei 345 mln in più per formazione e ricerca, ma si poteva impiegarne la metà e intanto rimettere i 35 mln tolti nel settore economico rispetto allo scorso anno e rimpinguare il settore sociale per abbattere le rette delle case di riposo, per gli asili nido, per l'edilizia scolastica.

Baiutti ha poi parlato della tutela dei beni storico-architettonici e culturali, dei fondi per i lavori socialmente utili e del sostegno a chi oggi è in cassa integrazione, del settore del cinema ce va sostenuto.

Alessandro Colautti (Pdl) ha risposto che il ragionamento non può prescindere da fatti endogeni che impediscono di aumentare la capacità di spesa. C'è un'attenzione nazionale che non va ignorata. La crisi non è stata superata, sono stati messi 400 mln di euro per aiutare le imprese e il sistema infatti ha retto e sta sopravvivendo. Certo va fatto uno sforzo maggiore per trovare meccanismi misti pubblico/privato per l'edilizia residenziale e la cosiddetta green economy. Bisogna innovare il mercato e affrontare il problema del recupero energetico, come gli accordi internazionali ci chiedono. È necessaria una rivisitazione del sistema delle finanziarie.

Per Franco Baritussio (Pdl) quella di Roma è stata una trattativa in progress non facile, anzi si è complicata perché alla partita Irpef si è aggiunta la limitazione della spesa voluta dal ministro Tremonti. Il risultato ottenuto è stato buono. Mai negato - ha ammesso - chi sia stato ad aprire la vertenza con il Governo, ma andiamo a vedere chi ha portato a casa i soldi. Guardando alla Grecia e all'Irlanda, ben venga la situazione della nostra Regione. E poi basta parlare del debito, i dati ci sono e quelli parlano per tutti. Inutile aprire capitoli di spesa se non ci sono fondi a sufficienza per operare concretamente: meglio utilizzare altri strumenti, come la leva della fiscalità per sostenere l'impresa.

Piero Colussi (Citt) ha puntato il dito contro le riforme mancate, da quella dell'ordinamento degli enti locali al riordino della rete ospedaliera e degli assetti istituzionali della sanità (azienda unica e area vasta), dai costi della politica alla riforma del sostegno alla cultura. Tutto è ancora al palo - ha sentenziato. Ha quindi chiesto spiegazioni all'assessore alle Finanze, Sandra Savino, sulle risorse effettivamente spendibili rispetto alle entrate vincolate. E ha parlato dei settori più in criticità, dalla prima casa all'ambiente, ma anche del sostegno alle lingue minoritarie, in particolare chiedendo se abbia ancora senso sostenere l'associazione friulana Arlef con 1,5 mln. La Regione non può continuare a finanziare i piccoli eventi culturali (lo facciano Comuni e Province), ma quelli di grande portata sì: già con alcuni capitoli di questa Finanziaria si potrebbero rimodulare le spese.

Federico Razzini (LN) ritiene che non si possa decontestualizzare la Finanziaria, analizzarla solo con il pallottoliere. Invece c'è un contesto che pesa. La spesa va razionalizzata, sempre, anche fossimo in una situazione di vacche grasse. Per la pubblica amministrazione si è speso sempre troppo, anche se in passato i soldi c'erano, ma così facendo si è creata la voragine di oggi. Era ed è un fatto negativo, ha prodotto spese improduttive e non investimenti. Cosa ha, poi, fatto il centro-sinistra per la sicurezza: nulla. Cosa per il sociale: nulla. La passata legislatura è stata capace solo di dare soldi a pioggia. Il centro-destra, invece, ha ridato dignità alle famiglie del Friuli Venezia Giulia, prima discriminate rispetto a chi viene da fuori.

I lavori riprenderanno alle 14.00.

(segue)

(immagini tv)