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Pdl: Pedicini, no tagli posti letto lungodegenti policlinico PN

01.12.2010
16:28
(ACON) Trieste, 1 dic - COM/DT - "Va bene razionalizzare l'offerta sanitaria, ma bisogna anche tenere conto delle esigenze degli utenti". È il consigliere regionale del Pdl Antonio Pedicini a replicare alle dichiarazioni dell'assessore alla Salute Vladimir Kosic in merito alla soppressione di dieci posti letto riservati ai lungodegenti al policlinico San Giorgio di Pordenone.

"Apprezzo - rileva Pedicini - lo sforzo che sta compiendo l'assessore per rimodulare il comparto sanitario nella nostra regione e in particolare nella Destra Tagliamento; in questo senso va la sperimentazione degli ospedali riuniti che sarà attiva da gennaio. Altrettanto apprezzabile è l'equilibrio delle risorse finanziarie attribuite alle varie aree della regione che vede la provincia di Pordenone guadagnare posizioni rispetto alla situazione pregressa.

"Tuttavia, è necessario non procedere con mentalità da burocrate e avere la sensibilità, che riconosco a Kosic, per comprendere le diverse situazioni che si devono tradurre in efficienza e miglioramento dell'offerta sanitaria verso gli utenti.

"L'iniziativa assunta dal direttore dell'Azienda sanitaria territoriale Tonutti di sopprimere il reparto lungodegenti del policlinico con la giustificazione che vi sono altrettanti posti disponibili in altre RSA del territorio - prosegue il consigliere regionale del Pdl - è frutto di miope, burocratica e semplicistica valutazione delle cose.

"È infatti del tutto evidente come il servizio offerto in una struttura ospedaliera a malati cronici non sia minimamente paragonabile all'assistenza fornita nelle RSA. Questo sotto il profilo dell'appropriatezza delle cure, della tempestività in caso di emergenza e della palese maggiore qualità del servizio che una clinica può offrire.

"Sono certo - conclude Pedicini - che l'assessore Kosic saprà valutare tutti questi elementi intervenendo a ristabilire una ragionevole offerta sanitaria, come peraltro auspicato di recente all'unanimità dal Consiglio comunale di Pordenone".