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I Comm: Finanziaria 2011, approvato articolo 11 bis (6)

02.12.2010
19:58
(ACON) Trieste, 2 dic - ET - Istituisce un nuovo articolo, l'11 bis, dedicato alla razionalizzazione e al contenimento della spesa pubblica, l'emendamento accolto dalla I Commissione e proposto da Daniele Galasso (Pdl), Mara Piccin (LN), Maurizio Salvador (UDC) e Roberto Asquini (Misto). Si sono espressi a favore Pdl, LN, UDC, Misto, Pensionati, Idv e Cittadini. Un sì parziale del PD, che si è astenuto sui commi che riprendono le norme contenute nel decreto governativo sugli enti locali del ministro Calderoli, preannunciando emendamenti più stringenti per l'Aula. Un no quasi totale di SA.

L'emendamento stabilisce che i limiti delle indennità degli amministratori degli enti locali non saranno aggiornati per il quadriennio 2009 - 2012. La Giunta regionale delibererà la riduzione delle indennità e dei gettoni di presenza dei consiglieri provinciali in misura non inferiore al 10%. La riduzione avrà efficacia a decorrere dal 2011 nelle Province dove si rinnova il Consiglio. Si introduce la disciplina nazionale del rimborso spese di viaggio e soggiorno degli amministratori locali, sopprimendo il rimborso forfetario.

Si stabilisce anche che saranno onorifiche - con alcune eccezioni - le partecipazioni agli organi di amministrazione degli enti pubblici e privati che ricevono contributi per le spese di funzionamento da parte della Regione e dagli enti locali.

Dal 1° gennaio scatterà anche la riduzione del 10% delle indennità, compensi e gettoni ai componenti di commissioni e comitati. Sono esclusi da questa riduzione gli organi di revisione e di valutazione indipendente e commissariali.

Si riduce il numero dei componenti di organi d'amministrazione e di controllo e dei collegi dei revisori degli enti pubblici, se non fissato per legge. Decurtato del 10% il compenso degli organi di amministrazione e controllo delle società di totale proprietà della Regione o degli enti locali, a decorrere dalla prossima scadenza.

Gli enti locali che non raggiungeranno gli obiettivi del patto di stabilità (o sono esclusi dal patto) non potranno spendere per consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza e per l'acquisto e noleggio di vetture, in misura superiore al 50% della media delle spese sostenute allo stesso titolo nel triennio precedente. Vietato inoltre stipulare contratti di sponsorizzazione. Sempre per le stesse voci, vengono posti limiti di spesa annua - per gli anni 2011, 2012 e 2013 - per Regione e enti locali. Previste alcune limitate e motivate deroghe.

La Regione e gli enti locali non potranno aumentare il capitale, effettuare trasferimenti straordinari, o aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore di società partecipate che hanno avuto per 3 esercizi consecutivi perdite. Sono previste deroghe per le società che hanno programmi d'investimento o hanno svolto attività di pubblico interesse o operano in condizioni di non remunerabilità. Sempre per lo stesso periodo si pone un limite alla spesa per la manutenzione straordinaria e per l'acquisto di immobili della Regione e degli enti locali che non hanno rispettato il patto di stabilità. Deroghe puntuali per salvaguardare edifici scolastici, beni culturali e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Rimodulate le disposizioni in materia di personale applicando tagli sui trattamenti di missione e sui contratti dirigenziali di diritto privato.

Le funzioni del Consiglio tributario nei Comuni con meno di 5mila abitanti saranno esercitate in forma associativa.

Nell'ultima parte dell'emendamento si conferma l'attuale numero dei consiglieri provinciali (riducendone i compensi), viene disciplinato il procedimento per la definizione dei collegi elettorali provinciali; si riduce il numero degli assessori provinciali (un quinto del numero dei consiglieri incluso il presidente) e comunali (un quarto del numero dei consiglieri incluso il sindaco), il tutto a decorrere dal prossimo rinnovo. Nelle Province e nei Comuni capoluogo i Consigli saranno presieduti da un presidente, negli altri Comuni dal Sindaco. L'indennità del presidente sarà pari a quella dei consiglieri, maggiorata del 50%. Rafforzato il premio di maggioranza nei Comuni di piccole dimensioni, che passa dall'attuale 60% a due terzi. Vengono eliminate le figure del direttore generale dei Comuni e delle Province, dei difensori civici e altri istituti di garanzia.

(segue)