I Comm: Finanziaria 2011, approvato articolo 11 bis (6)
(ACON) Trieste, 2 dic - ET - Istituisce un nuovo articolo, l'11
bis, dedicato alla razionalizzazione e al contenimento della
spesa pubblica, l'emendamento accolto dalla I Commissione e
proposto da Daniele Galasso (Pdl), Mara Piccin (LN), Maurizio
Salvador (UDC) e Roberto Asquini (Misto). Si sono espressi a
favore Pdl, LN, UDC, Misto, Pensionati, Idv e Cittadini. Un sì
parziale del PD, che si è astenuto sui commi che riprendono le
norme contenute nel decreto governativo sugli enti locali del
ministro Calderoli, preannunciando emendamenti più stringenti per
l'Aula. Un no quasi totale di SA.
L'emendamento stabilisce che i limiti delle indennità degli
amministratori degli enti locali non saranno aggiornati per il
quadriennio 2009 - 2012. La Giunta regionale delibererà la
riduzione delle indennità e dei gettoni di presenza dei
consiglieri provinciali in misura non inferiore al 10%. La
riduzione avrà efficacia a decorrere dal 2011 nelle Province dove
si rinnova il Consiglio. Si introduce la disciplina nazionale del
rimborso spese di viaggio e soggiorno degli amministratori
locali, sopprimendo il rimborso forfetario.
Si stabilisce anche che saranno onorifiche - con alcune eccezioni
- le partecipazioni agli organi di amministrazione degli enti
pubblici e privati che ricevono contributi per le spese di
funzionamento da parte della Regione e dagli enti locali.
Dal 1° gennaio scatterà anche la riduzione del 10% delle
indennità, compensi e gettoni ai componenti di commissioni e
comitati. Sono esclusi da questa riduzione gli organi di
revisione e di valutazione indipendente e commissariali.
Si riduce il numero dei componenti di organi d'amministrazione e
di controllo e dei collegi dei revisori degli enti pubblici, se
non fissato per legge. Decurtato del 10% il compenso degli organi
di amministrazione e controllo delle società di totale proprietà
della Regione o degli enti locali, a decorrere dalla prossima
scadenza.
Gli enti locali che non raggiungeranno gli obiettivi del patto di
stabilità (o sono esclusi dal patto) non potranno spendere per
consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità,
rappresentanza e per l'acquisto e noleggio di vetture, in misura
superiore al 50% della media delle spese sostenute allo stesso
titolo nel triennio precedente. Vietato inoltre stipulare
contratti di sponsorizzazione. Sempre per le stesse voci, vengono
posti limiti di spesa annua - per gli anni 2011, 2012 e 2013 -
per Regione e enti locali. Previste alcune limitate e motivate
deroghe.
La Regione e gli enti locali non potranno aumentare il capitale,
effettuare trasferimenti straordinari, o aperture di credito, né
rilasciare garanzie a favore di società partecipate che hanno
avuto per 3 esercizi consecutivi perdite. Sono previste deroghe
per le società che hanno programmi d'investimento o hanno svolto
attività di pubblico interesse o operano in condizioni di non
remunerabilità. Sempre per lo stesso periodo si pone un limite
alla spesa per la manutenzione straordinaria e per l'acquisto di
immobili della Regione e degli enti locali che non hanno
rispettato il patto di stabilità. Deroghe puntuali per
salvaguardare edifici scolastici, beni culturali e di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Rimodulate le disposizioni in materia di personale applicando
tagli sui trattamenti di missione e sui contratti dirigenziali di
diritto privato.
Le funzioni del Consiglio tributario nei Comuni con meno di 5mila
abitanti saranno esercitate in forma associativa.
Nell'ultima parte dell'emendamento si conferma l'attuale numero
dei consiglieri provinciali (riducendone i compensi), viene
disciplinato il procedimento per la definizione dei collegi
elettorali provinciali; si riduce il numero degli assessori
provinciali (un quinto del numero dei consiglieri incluso il
presidente) e comunali (un quarto del numero dei consiglieri
incluso il sindaco), il tutto a decorrere dal prossimo rinnovo.
Nelle Province e nei Comuni capoluogo i Consigli saranno
presieduti da un presidente, negli altri Comuni dal Sindaco.
L'indennità del presidente sarà pari a quella dei consiglieri,
maggiorata del 50%. Rafforzato il premio di maggioranza nei
Comuni di piccole dimensioni, che passa dall'attuale 60% a due
terzi. Vengono eliminate le figure del direttore generale dei
Comuni e delle Province, dei difensori civici e altri istituti di
garanzia.
(segue)