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PD: Menis, chiarezza sui lavori a Camino al Tagliamento (UD)

07.12.2010
15:37
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/DT - Stanno partendo in questi mesi molti dei lavori di manutenzione che si sono resi necessari dopo le alluvioni che l'estate scorsa hanno colpito gran parte della Bassa friulana. Spesso si tratta di interventi di messa in sicurezza eseguiti a seguito di perizie della Protezione civile eppure, anche in queste situazioni - come sottolinea il consigliere regionale del PD Paolo Menis - non mancano le sorprese. Una di queste, relativa ai lavori di Camino al Tagliamento (UD), è divenuta oggetto di una sua interrogazione per fare chiarezza dopo numerose segnalazioni ricevute dai cittadini.

Due mesi fa, in occasione dell'inizio dei lavori, si fece esplicito riferimento al crollo di una parte delle sponde del Varmo, con esondazioni proprio nel centro del paese, versione peraltro riportata anche dai giornali. In realtà, sembra che nulla di tutto questo sia mai accaduto, perché la stessa delibera della Giunta regionale che autorizza l'intervento parla di rischio di crollo delle opere di difesa spondale.

"C'è una bella differenza tra l'effettivo crollo di un'opera e il rischio che accada - precisa Menis - poiché nel primo caso è provata l'inadeguatezza di quanto precedentemente svolto per la difesa del territorio, mentre nel secondo l'inappropriatezza è solo teorica. Il che espone a differenti conseguenze chi quell'opera l'ha progettata e fatta eseguire, anche dal punto di vista politico, nel caso in cui sia stata realizzato da una precedente amministrazione.

"Che si possa fare meglio per aumentare i livelli di sicurezza della popolazione, magari cogliendo l'occasione dei lavori di manutenzione, è sicuramente auspicabile e positivo, ma ciò non deve diventare motivo di attacco gratuito e immotivato laddove non ci sono colpe. È quindi necessario - conclude Menis - ristabilire la necessaria chiarezza. Per questo motivo ho chiesto copia della relazione tecnica della Protezione civile, a meno che la Giunta non voglia chiarire la vicenda direttamente in Aula".