PD: Lupieri rigassificatore
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/AB - "Dall'audizione del Tavolo
tecnico rigassificatore Trieste che si è svolta in IV Commissione
è emerso chiaramente come il progetto presentato da Gas Natural
in molti punti presenti una traduzione incongruente e risulti
anonimo e senza firma".
A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Sergio
Lupieri che aggiunge.
"Il raffreddamento e la clorazione dell'acqua di mare -
sottolinea Lupieri - dimostrano come i calcoli non siano precisi,
per cui basterebbe che la Regione chiedesse un parere tecnico per
avere una risposta ufficiale da parte delle istituzioni
scientifiche che dimostri la non compatibilità ambientale
dell'impianto Gas Natural nella zona ex Esso di Trieste.
"Anche la bonifica del sito inquinato, dove dovrebbe sorgere
l'impianto, presenta notevoli criticità, così come appare
evidente l'inadeguatezza del modello di calcolo, troppo di tipo
concettuale. Non attendibili le valutazioni sulla velocità del
vento, così come gli spazi di manovra delle navi gasiere
risultano assolutamente insufficienti, tanto da condizionare
fortemente l'operatività dell'impianto.
"Un progetto con tanti dati contraddittori, impiegati spesso a
sproposito, che dimostra la frettolosità e la superficialità
degli estensori spesso sconosciuti. Non vi è un adeguato studio
sulla sicurezza e sia l'effetto domino sia la distanza
abitato-impianto non sono compatibili.
"Ricordiamo come al largo di porto Viro, sede dell'ultimo
rigassificatore installato, è stata creata una zona di sicurezza
di 2 km di raggio entro la quale è vietato l'ancoraggio, lo
stazionamento e qualsiasi altra attività.
"Inoltre, nei prossimi anni il trasporto di gas liquido comincerà
a calare in quanto la rete di metanodotti realizzata, vedi Sud
Stream, Nabucco, Albania, Algeria, sarà sempre più efficiente,
per cui il trasporto via nave sarà più costoso e meno sicuro.
"Continuiamo a discutere quindi di qualcosa che sempre più
appartiene al passato e che sta in piedi solo grazie agli
incentivi nazionali, i quali però non sono né certi né
definitivi".
Il consigliere Sergio Lupieri ha ricordato ancora come il
rigassificatore di Zaule risulti di fatto progettato in città,
nella più piccola provincia italiana, dove i fondali sono i più
bassi dell'Adriatico e dove vi è già una forte concentrazione
critica di impianti industriali.
Lupieri ha dichiarato che la Regione non deve ignorare il
contributo della comunità scientifica, ma deve affrontare un
serio approfondimento che non può che portarla a negare
l'autorizzazione all'insediamento di Gas Natural, che da
annunciato strumento di sviluppo, se realizzato, si dimostrerà
nel breve un reperto di archeologia industriale.
"Questo progetto di rigassificatore è già superato e vetusto, e
certamente non è adeguato a un insediamento quale la baia di
Muggia".