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PD: Lupieri rigassificatore

07.12.2010
16:54
(ACON) Trieste, 7 dic - COM/AB - "Dall'audizione del Tavolo tecnico rigassificatore Trieste che si è svolta in IV Commissione è emerso chiaramente come il progetto presentato da Gas Natural in molti punti presenti una traduzione incongruente e risulti anonimo e senza firma".

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri che aggiunge.

"Il raffreddamento e la clorazione dell'acqua di mare - sottolinea Lupieri - dimostrano come i calcoli non siano precisi, per cui basterebbe che la Regione chiedesse un parere tecnico per avere una risposta ufficiale da parte delle istituzioni scientifiche che dimostri la non compatibilità ambientale dell'impianto Gas Natural nella zona ex Esso di Trieste.

"Anche la bonifica del sito inquinato, dove dovrebbe sorgere l'impianto, presenta notevoli criticità, così come appare evidente l'inadeguatezza del modello di calcolo, troppo di tipo concettuale. Non attendibili le valutazioni sulla velocità del vento, così come gli spazi di manovra delle navi gasiere risultano assolutamente insufficienti, tanto da condizionare fortemente l'operatività dell'impianto.

"Un progetto con tanti dati contraddittori, impiegati spesso a sproposito, che dimostra la frettolosità e la superficialità degli estensori spesso sconosciuti. Non vi è un adeguato studio sulla sicurezza e sia l'effetto domino sia la distanza abitato-impianto non sono compatibili.

"Ricordiamo come al largo di porto Viro, sede dell'ultimo rigassificatore installato, è stata creata una zona di sicurezza di 2 km di raggio entro la quale è vietato l'ancoraggio, lo stazionamento e qualsiasi altra attività.

"Inoltre, nei prossimi anni il trasporto di gas liquido comincerà a calare in quanto la rete di metanodotti realizzata, vedi Sud Stream, Nabucco, Albania, Algeria, sarà sempre più efficiente, per cui il trasporto via nave sarà più costoso e meno sicuro.

"Continuiamo a discutere quindi di qualcosa che sempre più appartiene al passato e che sta in piedi solo grazie agli incentivi nazionali, i quali però non sono né certi né definitivi". Il consigliere Sergio Lupieri ha ricordato ancora come il rigassificatore di Zaule risulti di fatto progettato in città, nella più piccola provincia italiana, dove i fondali sono i più bassi dell'Adriatico e dove vi è già una forte concentrazione critica di impianti industriali.

Lupieri ha dichiarato che la Regione non deve ignorare il contributo della comunità scientifica, ma deve affrontare un serio approfondimento che non può che portarla a negare l'autorizzazione all'insediamento di Gas Natural, che da annunciato strumento di sviluppo, se realizzato, si dimostrerà nel breve un reperto di archeologia industriale.

"Questo progetto di rigassificatore è già superato e vetusto, e certamente non è adeguato a un insediamento quale la baia di Muggia".