PD: Moretton, per la Finanziaria serve seria programmazione
(ACON) Trieste, 9 dic - COM/AB - Con la Finanziaria Tondo
sembra fare giochi di prestigio: ogni tanto tira fuori dal suo
cilindro un coniglio, una colombina e qualche fiore variopinto.
Chissà da quale maestro ha imparato questi giochi di prestigio
che, come si sa, sono pura illusione.
La critica viene dal capogruppo PD in Consiglio regionale
Gianfranco Moretton, che entra nel merito della questione.
Tutto ciò per dire che la Finanziaria cambia ogni momento. Si
scopre infatti che un giorno si da qualcosa là e l'altro si
aggiunge qualcuno dimenticato. È normale chiedersi con quale
impostazione e quale garanzia si è inteso programmare questa
Finanziaria, soprattutto quando lo stesso Tondo parla di crisi
che è la più grave, peggio del terremoto e le finanze
scarseggiano.
Poiché il terremoto ci ha colpito direttamente da vicino e,
sfortunatamente, ne conosciamo le conseguenze - aggiunge Moretton
- questa dichiarazione ci preoccupa e ci fa temere un futuro
senza prospettiva. Del resto, senza soldi come dichiara Tondo, si
può fare poco o niente. Ecco perché la Finanziaria messa in
cantiere dalla Giunta che, per di più, ogni giorno aggiunge o
toglie qualcosa, ci fa mal pensare e poco credere.
Credo invece essere opinione comune che proprio quando si è nel
mezzo di una crisi e le risorse scarseggiano sia obbligatorio
scegliere, progettare e programmare un percorso che, assicurando
alcune priorità in assoluto, sappia poi distribuire con
lungimiranza e saggia oculatezza quel che rimane. La necessità di
essere seri e severi prima con se stessi, per essere il più
possibile equilibrati con gli altri, senza illusioni e
mistificazioni, è l'unico percorso che si dovrebbe scegliere per
adottare una Finanziaria che possa garantire almeno quanto
programmato in quei pochi punti citati (salute, famiglia ed
economia) in cui è necessario esserlo, senza però dimenticare la
cultura.
Quest'ultima è importante quanto, o quasi, il pane. Non a caso -
conclude Moretton - mi viene in mente un saggio proverbio che
diceva: se hai due lire una spendila per il pane e l'altra per la
cultura. Detto questo, mi sembra che ogni altro commendo sia
inutile.