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Citt: Alunni Barbarossa, aderire a studio terapico su sclerosi

09.12.2010
14:39
(ACON) Trieste, 9 dic - COM/DT - Un'interpellanza per chiedere alla Giunta se, di fronte a una nuova cura sull'insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella sclerosi multipla portata avanti da Paolo Zamboni, direttore del Centro malattie vascolari dell'università di Ferrara, non si possa inserire la nostra regione nello studio terapico. A firmarla, il consigliere regionale dei Cittadini Stefano Alunni Barbarossa, che ha anche annunciato la presentazione di un emendamento in Finanziaria per il sostegno della ricerca.

Già lo scorso marzo Alunni Barbarossa aveva interpellato una prima volta l'Esecutivo sull'argomento, ma la risposta dell'assessore alla Salute Vladimir Kosic era stata alquanto insoddisfacente. Ora, alla luce di nuovi dati (almeno 1200 i corregionali colpiti dalla malattia, alcuni dei quali stanno affrontando grandi sacrifici per recarsi nelle strutture sanitarie dove opera il dottor Zamboni), il consigliere torna sull'argomento.

L'interpellanza di Alunni Barbarossa fa riferimento al nuovo intervento di angioplastica (messo a punto dall'equipe di Zamboni e da Fabrizio Salvi, dell'ospedale Belluria di Bologna) che apre una nuova prospettiva di cura - con effetti collaterali quasi nulli e costi ridottissimi per il servizio sanitario - per quanto riguarda i problemi legati alla sclerosi multipla correlati a un problema vascolare cronico definito come insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Questa malattia cronica, progressiva e altamente invalidante, una delle più gravi del sistema nervoso centrale, colpisce in Italia più di 58 mila persone.

"Attualmente - spiega il consigliere - la cura si basa su terapie a base di interferoni e di immunosoppressori, che hanno pesanti effetti collaterali e risultano efficaci solo su circa 1/3 dei pazienti, con costi molto alti. Dopo aver appreso degli effetti della terapia ma soprattutto dell'attivazione di Regioni quali Sicilia, Veneto, Lombardia e Piemonte (che hanno chiesto la disponibilità del professore Zamboni a ospitare nella sua struttura professionisti locali cui trasferire il bagaglio di conoscenze necessario), chiedo alla Giunta se di fronte a una tale scoperta scientifica non si ritenga opportuno dare anche ai malati del Friuli Venezia Giulia la speranza di un futuro migliore, avviando e inserendo la nostra regione nello studio terapico multicentrico e randomizzato sull'insufficienza venosa cronica cerebrospinale".