PD: Brandolin, no a unica Azienda sanitaria Trieste e Isontino
(ACON) Trieste, 10 dic - COM/AB - "Ormai i buoi sono scappati
dalla stalla. Nonostante i nostri interventi pare che il futuro
dell'Azienda sanitaria Isontina sia segnato, ovvero venga
inglobata da Trieste e da lì al suo ridimensionamento non passerà
molto. Si dice ciò venga fatto per evitare i doppioni. E allora,
se si vogliono evitare, che si faccia pure un'Azienda unica per
tutta la regione Friuli Venezia Giulia. Vediamo se si avrà il
coraggio di farlo".
L'intervento, da lui stesso definito provocatorio, è del
consigliere regionale del Partito Democratico Giorgio Brandolin
sui movimenti che si stanno verificando in queste ore nel settore
sanità: da una parte la presentazione di una proposta del Pdl di
unificare le aziende sanitarie, che nel caso dell'Isontino farà
passare Gorizia sotto Trieste, e dall'altra la notizia del
potenziamento dei reparti di chirurgia di Cattinara (Ts) per
servire anche Gorizia e Monfalcone. Tutto fa pensare che ormai il
passaggio dell'Azienda Isontina sotto quella triestina sia cosa
fatta.
Un'ipotesi che era stata fortemente contestata sia sul territorio
che in Consiglio regionale dal gruppo del Partito Democratico.
"Credo che prima o dopo sarà questo il punto a cui arriveremo, e
questo nonostante le nostre opposizioni, sul territorio e nelle
sedi politiche. Più volte nei mesi scorsi - ricorda Brandolin -
avevo avvisato che con il nuovo Piano sanitario si puntava a
unificare Gorizia a Trieste e, da lì in avanti, farla diventare
una sede staccata dell'Azienda triestina, depauperandola della
sua autonomia e dei reparti più importanti".
"Si sostiene che sia un'azione necessaria per evitare i doppioni
e razionalizzare le spese. Va bene - conclude Brandolin - ma
allora facciamolo fino in fondo: creiamo un'Azienda unica
regionale che gestisca tutto il territorio, senza distinzioni tra
province. Vediamo se la maggioranza vuole arrivare a questo
punto. Perchè altrimenti sorge il sospetto che non di
razionalizzazione si tratta, quanto dell'egemonia di una
provincia sull'altra".