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PD: Brandolin, no a unica Azienda sanitaria Trieste e Isontino

10.12.2010
13:09
(ACON) Trieste, 10 dic - COM/AB - "Ormai i buoi sono scappati dalla stalla. Nonostante i nostri interventi pare che il futuro dell'Azienda sanitaria Isontina sia segnato, ovvero venga inglobata da Trieste e da lì al suo ridimensionamento non passerà molto. Si dice ciò venga fatto per evitare i doppioni. E allora, se si vogliono evitare, che si faccia pure un'Azienda unica per tutta la regione Friuli Venezia Giulia. Vediamo se si avrà il coraggio di farlo".

L'intervento, da lui stesso definito provocatorio, è del consigliere regionale del Partito Democratico Giorgio Brandolin sui movimenti che si stanno verificando in queste ore nel settore sanità: da una parte la presentazione di una proposta del Pdl di unificare le aziende sanitarie, che nel caso dell'Isontino farà passare Gorizia sotto Trieste, e dall'altra la notizia del potenziamento dei reparti di chirurgia di Cattinara (Ts) per servire anche Gorizia e Monfalcone. Tutto fa pensare che ormai il passaggio dell'Azienda Isontina sotto quella triestina sia cosa fatta.

Un'ipotesi che era stata fortemente contestata sia sul territorio che in Consiglio regionale dal gruppo del Partito Democratico. "Credo che prima o dopo sarà questo il punto a cui arriveremo, e questo nonostante le nostre opposizioni, sul territorio e nelle sedi politiche. Più volte nei mesi scorsi - ricorda Brandolin - avevo avvisato che con il nuovo Piano sanitario si puntava a unificare Gorizia a Trieste e, da lì in avanti, farla diventare una sede staccata dell'Azienda triestina, depauperandola della sua autonomia e dei reparti più importanti".

"Si sostiene che sia un'azione necessaria per evitare i doppioni e razionalizzare le spese. Va bene - conclude Brandolin - ma allora facciamolo fino in fondo: creiamo un'Azienda unica regionale che gestisca tutto il territorio, senza distinzioni tra province. Vediamo se la maggioranza vuole arrivare a questo punto. Perchè altrimenti sorge il sospetto che non di razionalizzazione si tratta, quanto dell'egemonia di una provincia sull'altra".