PD: Codega, diritto comunitario da ragione a stranieri
(ACON) Trieste, 11 dic - COM/AB - Finalmente il diritto
comunitario che vieta le discriminazioni tra italiani e stranieri
nell'accesso ai servizi sociali si impone, a suon di sentenze dei
tribunali, anche nella nostra regione. Il tribunale di Gorizia,
che per ben due volte dà torto all'INPS, la prima con la sentenza
del 1 ottobre 2010 e la secondo con la sentenza del 7 dicembre
che respinge il ricorso dallo stesso presentato, ribadisce ancora
una volta la improrogabilità da parte dell'ordinamento locale e
regionale innanzitutto di attenersi alle regole della
legislazione europea in materia che in base all'art. 11 della
direttiva n.109/2003 esige parità di trattamento nell'accesso
alle prestazioni sociali degli stranieri lungo soggiornanti (5
anni) rispetto agli italiani.
Lo mette in evidenza il consigliere regionale del PD Franco
Codega che aggiunge.
Questa sentenza giunge dopo le sentenze del Tribunale di Udine
del giugno scorso che ha condannato il Comune di Latisana per
aver negato a un cittadino rumeno l'accesso al bonus bebè e la
recente sentenza del 15 novembre e sempre del Tribunale di Udine,
contro il Comune di Majano per aver negato la possibilità di
accedere ai bandi per l'edilizia agevolata. Non solo, ma ai
Comuni è richiesto addirittura di disapplicare le leggi regionali
che contraddicono queste norme comunitarie.
Ed è infatti quello che ha deciso di fare il Comune di Udine che
per il fondo affitti, bonus bebè e Carta famiglia ha deciso di
non tenere conto delle norme regionali e di agire per conto
proprio. E così, se la Regione non si deciderà di mettere mano
alla revisione totale di queste norme discriminatorie si andrà
incontro alla giungla normativa nell'intero settore. Per questo
motivo il gruppo consiliare del Partito Democratico sta
predisponendo in progetto di legge proprio per abrogare tutte
quelle norme che offendono, oltre che il diritto, anche gli
elementari principi di civiltà.