CR: Finanziaria 2011, relatore minoranza Kocijancic (8)
(ACON) Trieste, 14 dic - ET - Scarso e formale il confronto
nelle Commissioni, fortemente caratterizzato dai giochi di ruolo.
Igor Kocijancic (SA-PRC), relatore di minoranza sulla Finanziaria
2011, nella sua relazione rimprovera alla Giunta e alla
maggioranza di essersi arroccate in difesa di una manovra che
riflette parzialmente e risente delle scelte operate dal Governo
nazionale, dalla complessità e da un generale inasprimento dei
rapporti tra Stato e Regione e da quell'insieme di scelte
inopportune e inique che vengono genericamente e un po'
pomposamente definite raggiungimento di livelli di spesa
sostenibili e compatibili con i vincoli finanziari e contabili
programmati a livello di Unione europea.
Il dibattito è stato fin qui animato soprattutto dalle
valutazioni, molto diversificate, del combinato disposto che vede
su un versante l'accordo sulla piena realizzazione della
compartecipazione sulle ritenute da redditi previdenziali
prodotti sul territorio regionale e sull'altro versante sul fondo
di solidarietà e di perequazione con il quale la nostra regione
contribuirà al federalismo fiscale, in assenza in merito di
qualsivoglia strumento normativo regolamentare o di attuazione.
È gioco facile, continua Kocijancic, per la maggioranza accampare
il merito di aver procurato risorse sufficienti per assicurare
maggiori entrate, come lo è per noi dell'opposizione affermare
che i 370 milioni di euro annui che il Friuli Venezia Giulia
verserà a titolo di fondo solidale e perequativo per contribuire
alla realizzazione del federalismo fiscale vanificano in buona
parte il conseguimento dell'accordo sulle compartecipazioni.
Anzi, negli anni a venire vi è il rischio che la quota parte
imposta dal Governo a copertura del costo del federalismo superi
le maggiori entrate derivanti dalle compartecipazioni e crei alla
nostra Regione un cronico problema strutturale di disavanzo tra
entrate e uscite.
Preoccupante poi la diminuzione di risorse destinate alle
attività economiche, con particolare riguardo alle attività
produttive, industria e agricoltura in testa, così come preoccupa
la scarsa disponibilità di risorse in generale per le politiche
abitative, dai mutui per la prima casa all'edilizia
sovvenzionata. Un'altra ombra è rappresentata dalla scarsa
disponibilità, se rapportata al 2010, di fondi per gli
ammortizzatori sociali in deroga, per la protezione sociale
rispetto al fatto che la prevista platea di destinatari dei
benefici connessi alla carta famiglia sarebbe inferiore rispetto
alle stime in avvio di 2010, forse dovuta a scarsa diffusione
dell'informazione in merito. Attesa anche per i riparti per le
attività culturali, ricreative e sportive.
Sarebbe opportuno inoltre che la Giunta reperisse risorse per il
finanziamento del fondo regionale per la minoranza linguistica
slovena derivante dalla LR 26/2007 e ulteriori risorse per
l'aumento del fondo regionale per la tutela e valorizzazione
delle minoranze di lingua tedesca.
C'è poi l'articolo sui costi della politica che, secondo il
relatore, dovrebbe avere dignità di proposta o disegno di legge
autonomo e non di emendamento trattato frettolosamente e
ideologicamente. Si rischia di provocare disastri e di barattare
un risparmio o un contenimento di spesa risibile, a fronte di un
possibile disastro gestionale e amministrativo che, ad esempio,
potrebbe derivare dalla riduzione di assessori nelle province e
nei comuni, con pochi soggetti inflazionati ed oberati da troppe
deleghe.
(segue)