CR: Finanziaria 2011, aperto dibattito generale (10)
(ACON) Trieste, 14 dic - RC - Ad aprire il dibattito generale
sulla Finanziaria 2011, Annamaria Menosso (PD), a detta della
quale la fiducia tra gli imprenditori è debole e non permette
assunzioni. La crisi economica è stata minimizzata, gli aiuti non
sono stati adeguati, il lavoro del centro-sinistra è stato
vanificato. Le risorse della compartecipazione INPS sono giunte
grazie alla passata maggioranza; l'attuale ha saputo solo
tagliare i fondi necessari per la ripresa. Anche per la sanità,
ci sono solo tagli, economici e di persone, ma nessuna miglioria
ai servizi.
Paolo Ciani ha approfittato per esternare la scelta, tutta
personale, di lasciare il Pdl per approdare al Gruppo misto del
Consigio regionale, passaggio obbligato per una diversa scelta
futura. Parlando in nome dell'onestà intellettuale, ha affermato
che non tutto ciò che è stato fatto da questa maggioranza è
meraviglioso, non tutto il programma è stato rispettatto. Riforme
istituzinali mancate, non chiuso il contratto dei dipendenti del
pubblico impiego, alcune leggi raffazzonate, non sono state date
al territorio le gradi risposte attese, tra cui quelle di chi ha
bisogno di poter pagare il mutuo per la prima casa o i giovani in
cerca di prima occupazione.
Franco Codega (PD) ha parlato di sburocratizzazione necessaria
per evitare gli stop ai contributi, come quello già registrato
dal Piano casa. Compartecipazione INPS succube dell'aver
accettato di pagare un tanto per il federalismo fiscale:
nessun'altra Regione ha firmato un protocollo simile. Le accuse
sono poi state rivolte ai tagli per l'edilizia scolastica
(inutile stare a perder tempo a cercare i colpevoli, bisogna
trovare la soluzione), la formazione professionale (ha la metà
della cifra che necessita), l'abbattimento rette e ospitalità, le
discriminazioni verso gli immigrati regolari (norme regionali in
palese contrasto con le disposizioni nazionali).
Paride Cargnelutti (Pdl) ha definito internazionale la crisi in
atto ed è stata affrontata seriamente dalla maggioranza con
un'adeguata legge. Questo bilancio registra la novità della
compartecipazione (la richiesta iniziata dall'ex presidente Illy
non si era conclusa positivamente). I 370 milioni per il
federalismo fiscale devono essere uno sforzo da imporre a tutte
le Regioni. Quattro i cardini del bilancio: la politica attiva
del lavoro; la sanità che non può vedere diminuire le risorse; i
Comuni messi in sicurezza; la protezione sociale di chi sta
perdendo il lavoro. L'opposizione è pronta a parole a dirsi
favorevole ai tagli della politica, ma poi in Aula ogni scusa è
buona per tirarsi indietro.
Franco Iacop (PD) ha detto delle centinaia di imprese (più di
mille in tutto) che attendono si sblocchino le domande dei
contributi comunitari, 250 delle quali ferme addirittura da due
anni. Il mancato sostegno al sistema imprenditoriale per gli
investimenti deprime l'economia e gli investimenti stessi, frena
le aziende nello spendere e dunque frena i rientri regionali come
avviene con l'IVA. La mancata riforma istituzionale blocca anche
il sistema delle autonomie locali. La Finanziaria è l'incapacità
della maggioranza di fare scelte di riforma per limitarsi a
gestire l'ordinario.
(segue)