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CR: Finanziaria 2011, ripreso dibattito generale (1)

15.12.2010
13:01
(ACON) Trieste, 15 dic - DT - È ripreso in Consiglio regionale il dibattito sulla Finanziaria 2011.

Il primo a intervenire, Paolo Menis, consigliere del PD. La visione strategica si è persa per strada e senza questa è difficile innestare un programma per far fronte alla crisi o discutere di riforme impegnative (sanità, cultura, università e autonomie locali). Il centrodestra è in stato confusionale. In più, i Comuni pagano quello che Governo nazionale e in parte regionale tagliano. È il caso del sociale: meno 86% dei fondi nazionali, e così è per l'istruzione e la formazione. Un solo esempio: il FVG ha ottenuto in deroga 8 cattedre di sostegno, il Veneto 400. Dov'erano gli assessori Molinaro e Kosic?

Una Finanziaria non più difensiva ma propositiva, è la definizione di Alessandro Colautti (Pdl). Sono tre le parole d'ordine del centrodestra: stabilità, rigore e crescita, che è la vera sfida. All'edilizia - ha aggiunto - diamo una risposta importante, sia sul fronte dei lavori pubblici (con un impegno di 60 milioni spalmati in vent'anni), sia sulla casa, così ci saranno le risorse per i mutui prima casa, per gli impegni che le ATER hanno assunto negli anni scorsi, per le manutenzioni. In più, ecco la creazione di un Fondo di rotazione specifico, un segnale importante che metterà in moto anche questo settore con un occhio di riguardo all'efficienza energetica.

La visione politica del centrodestra è quella di un modello conservatore, conta il presente, nel bilancio non c'è futuro perché nella vostra definizione economica non date nessuna opportunità di cambiare la realtà. La critica è di Mauro Travanut (PD), a giudizio del quale la povertà di spesa non è solo dovuta a una carenza di finanziamenti, non c'è proprio la volontà di modellare le cose con un atteggiamento riformistico. Ma dov'è lo sforzo per imprimere un'accelerazione? E ci sono temi importanti che sono stati trascurati: per i giovani, ad esempio, non c'è nemmeno una briciola.

Massimo Blasoni (Pdl) ha ricordato come le entrate sì, sono in crescita, però se pensiamo a questa Finanziaria ci rendiamo conto che i veri numeri sono quelli del federalismo: da qui emerge che la vera manovra è quanto ci prospetta il futuro federalista, che inizia già a pesare sulle nostre compatibilità economiche. Come entriamo in questo federalismo? Bene per debito e sanità, male per le spese sul personale (162 euro a cittadino, ma 21 in Lombardia, 32 in Veneto, 50 in Piemonte, 113 la media per le Regioni a statuto speciale), 193 milioni di euro totale. Se facessimo come le speciali, vorrebbe dire un risparmio 60 milioni. E poi ci sono i costi istituzionali della politica: 25 euro a cittadino contro 24 delle speciali. Ci dobbiamo avvicinare al federalismo capendo dove abbiamo fatto bene o male.

La Finanziaria di metà legislatura diventa occasione per una riflessione più ampia, ha ragionato Alessandro Tesini (PD). Quando c'era bisogno di mettere mano alle riforme avete smantellato le nostre, adesso che servirebbero date l'impressione di voler tirare a campare. L'orizzonte della politica regionale è inadeguato. È questa schizofrenia, è questa incapacità di stare al momento giusto sul tema giusto con misure giuste che emerge, questo è il portato della legislatura di centrodestra. Quando avreste potuto vivere di rendita del nostro lavoro, siete andati a complicarvi la vita andando a cancellare tutto.

(foto - immagini tv)

(segue)