SA-PRC: Kocijancic, difendere porto Trieste da progetto Unicredit
(ACON) Trieste, 17 dic - COM/AB - Il consigliere regionale di
SA-PRC Igor Kocijancic è intervenuto sul progetto Unicredit,
relativo al superporto Monfalcone-Trieste.
Slitta ulteriormente il progetto finanziario che avrebbe dovuto
essere presentato entro l'anno e che sta rivelando la sua
inconsistenza. Al suo posto si sta delineando un superporto di
Monfalcone che isola il porto di Trieste. Inoltre, si rinvia al
2016 la previsione di arrivo della prima nave portacontainer nel
nuovo scalo. Resta quindi irrisolta la questione dei
finanziamenti vincolati, come in tutti i casi di project
financing, a un primo consistente versamento pubblico, che
possiamo quantificare essere circa dieci volte superiore ai
trenta milioni di euro che il CIPE continua a negare per la
realizzazione della piattaforma logistica nello scalo triestino.
Irrisolta e del tutto aleatoria inoltre - aggiunge Kocijancic
nella nota sottoscritta anche da Iztok Furlanic e Marino Andolina
- la questione dei traffici che in questo caso la Maersk dovrebbe
garantire da qui al 2033, data indicata per la messa a regime del
progetto. Saranno necessari dai tre ai quattro milioni di TEU di
traffico per giustificare la spesa e l'investimento. Oggi la
stessa Maersk cerca accordi con la compagnia cinese Cosco per
garantire 800.000 TEU di traffico a Vado Ligure, perché da sola
non riesce a saturare il terminal.
Il progetto Unicredit sancisce che da qui al 2033 Trieste e il
suo porto si possono scordare di avere collegamenti ferroviari
adeguati. Si sceglie di scavare 9,3 milioni di metri cubi per
ottenere a Monfalcone fondali profondi come quelli che sono da
subito disponibili a Trieste. Si prevede inoltre di nominare un
commissario straordinario che segua le realizzazione del
progetto, magari indicato dalla banca stessa, mentre si tace
furbescamente sul fatto che la nomina in questione comporterebbe
nei fatti un declassamento di Trieste da porto internazionale a
regionale. Anche perché Monfalcone, per poter realizzare i
350.000 TEU previsti nel 2016, forte dei potenziati servizi
ferroviari, dovrà per forza attingere ai traffici oggi esistenti
al Molo VII.
C'è una battaglia da fare in difesa di Trieste e del suo porto.
Ci impegneremo - conclude la nota - per contrastare questa
ulteriore offensiva puntando su questi obiettivi: riconferma per
il presidente dell'autorità portuale, investimenti immediati per
la piattaforma logistica e costruzione di un progetto realistico
e meno costoso per gli scali del Nord Adriatico che valorizzi le
caratteristiche esistenti.