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SA-PRC: Kocijancic, difendere porto Trieste da progetto Unicredit

17.12.2010
15:35
(ACON) Trieste, 17 dic - COM/AB - Il consigliere regionale di SA-PRC Igor Kocijancic è intervenuto sul progetto Unicredit, relativo al superporto Monfalcone-Trieste.

Slitta ulteriormente il progetto finanziario che avrebbe dovuto essere presentato entro l'anno e che sta rivelando la sua inconsistenza. Al suo posto si sta delineando un superporto di Monfalcone che isola il porto di Trieste. Inoltre, si rinvia al 2016 la previsione di arrivo della prima nave portacontainer nel nuovo scalo. Resta quindi irrisolta la questione dei finanziamenti vincolati, come in tutti i casi di project financing, a un primo consistente versamento pubblico, che possiamo quantificare essere circa dieci volte superiore ai trenta milioni di euro che il CIPE continua a negare per la realizzazione della piattaforma logistica nello scalo triestino.

Irrisolta e del tutto aleatoria inoltre - aggiunge Kocijancic nella nota sottoscritta anche da Iztok Furlanic e Marino Andolina - la questione dei traffici che in questo caso la Maersk dovrebbe garantire da qui al 2033, data indicata per la messa a regime del progetto. Saranno necessari dai tre ai quattro milioni di TEU di traffico per giustificare la spesa e l'investimento. Oggi la stessa Maersk cerca accordi con la compagnia cinese Cosco per garantire 800.000 TEU di traffico a Vado Ligure, perché da sola non riesce a saturare il terminal. Il progetto Unicredit sancisce che da qui al 2033 Trieste e il suo porto si possono scordare di avere collegamenti ferroviari adeguati. Si sceglie di scavare 9,3 milioni di metri cubi per ottenere a Monfalcone fondali profondi come quelli che sono da subito disponibili a Trieste. Si prevede inoltre di nominare un commissario straordinario che segua le realizzazione del progetto, magari indicato dalla banca stessa, mentre si tace furbescamente sul fatto che la nomina in questione comporterebbe nei fatti un declassamento di Trieste da porto internazionale a regionale. Anche perché Monfalcone, per poter realizzare i 350.000 TEU previsti nel 2016, forte dei potenziati servizi ferroviari, dovrà per forza attingere ai traffici oggi esistenti al Molo VII.

C'è una battaglia da fare in difesa di Trieste e del suo porto. Ci impegneremo - conclude la nota - per contrastare questa ulteriore offensiva puntando su questi obiettivi: riconferma per il presidente dell'autorità portuale, investimenti immediati per la piattaforma logistica e costruzione di un progetto realistico e meno costoso per gli scali del Nord Adriatico che valorizzi le caratteristiche esistenti.