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PD: Moretton, con Tondo la regione arretra

20.12.2010
11:30
(ACON) Trieste, 20 dic - COM/ET - "Tondo, pur di ottenere visibilità, fa di tutto per rendere eclatante la sua iniziativa politica. Un fulgido esempio di ciò - sostiene Gianfranco Moretton (PD) - è l'aver voluto scavalcare l'accordo con le organizzazioni sindacali pur di definire il contratto del personale regionale, salvo poi dover fare una legge per uscire dall'empasse in cui si era cacciato, stante l'impossibilità di dare attuazione a un accordo privo dell'intesa con tutte le sigle del sindacato.

"Un'iniziativa molto grave - afferma il capogruppo PD in Consiglio regionale - non solo perché viola la legge nazionale sui contratti dei dipendenti pubblici, ma anche per aver insinuato il germe del dissidio sociale, acuendo il distinguo che qualcuno ha seminato ad arte tra dipendente pubblico e privato.

"Tondo e il suo assessore Garlatti sono responsabili di aver posto in essere un vulnus che ha portato alla rottura dell'unità sindacale, senza la quale tutto diventerà più complicato. Tale situazione determinerà la divisione dei dipendenti pubblici, fatto questo che non farà bene alla regione, che regredirà anche sul piano amministrativo.

"Tondo - sottolinea Moretton - dovrebbe capire che la divisione porta inesorabilmente a minor democrazia acuendo contrasto, proprio nel momento in cui servirebbe armonia per un sistema efficace.

"Come se non bastasse, l'agire politico di Tondo è contradditorio anche sul versante del risparmio della spesa regionale e dell'attuazione del comparto unico, come più volte sottolineato nella relazione annuale della Corte dei conti. Infatti, nella Finanziaria 2011 si consente ai dipendenti del ruolo sanitario regionale e di altri enti pubblici di essere assunti alla direzione centrale della sanità. Un fatto assai singolare che va contro la logica del risparmio e del comparto unico, che invece prevede di snellire l'organico regionale con la realizzazione del decentramento di funzioni al sistema delle autonomie locali.

"A Tondo tutto ciò non interessa molto e lo si evince dal fatto che delle riforme non c'è traccia. Ormai il Friuli Venezia Giulia - conclude Moretton - ha perduto la peculiarità di essere un riferimento per il Paese perché con la politica del centrodestra è inesorabilmente arretrato".