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UDC: SAlvador, i pro della Finanziaria 2011 e le nuove strade

20.12.2010
16:58
(ACON) Trieste, 20 dic - COM/RC - "La legge finanziaria per il 2011, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale con il voto favorevole anche dell'UDC, dà una serie di risposte a questioni importanti che erano rimaste aperte".

Lo afferma il relatore in Aula per l'UDC, Maurizio Salvador, a detta del quale, pur nella situazione economica di ristrettezza, la Finanziaria già nell'impostazione data dalla Giunta dava una risposta concreta su tre temi prioritari per il Friuli Venezia Giulia: salute e protezione sociale, sistema delle autonomie locali, politiche attive del lavoro.

In Aula, a seguito degli impegni assunti dalla maggioranza con specifici emendamenti, sono state destinate significative risorse al comparto dell'edilizia agevolata, sovvenzionata e per il Fondo sociale Ater - fa presente Salvador. Si è operato a sostegno delle attività economiche e produttive, definendo tra le altre cose le modalità dello sconto Irap per le aziende che incrementano l'occupazione, si impegnano a non delocalizzare e prevedendo un fondo di rotazione collegato alla legge anti-crisi per le imprese edili. Sono state individuate specifiche risorse per le opere pubbliche a favore dei Comuni, per gli edifici di culto, per le scuole materne, per l'edilizia scolastica e per le strutture sportive, atteso che questi capitoli non erano stati finanziati per il 2010.

La Finanziaria - prosegue l'esponente dell'UDC - assicura risorse anche alla filiera della conoscenza, istruzione, università e ricerca, con nuove statuizioni strutturali. Tra queste, accompagnare il processo di rinegoziazione della rete scolastica nel territorio regionale con una specifica linea di contribuzione in favore dei Comuni più in difficoltà e continuità di attenzione verso il comparto delle scuole paritarie, con l'anticipazione delle risorse statali ad esse spettanti da parte dell'Amministrazione regionale.

Peraltro, la difficile situazione che stiamo vivendo è destinata a durare e in questo quadro - spiega ancora Salvador - è necessario riconsiderare, nel breve e medio periodo, il ruolo della Regione e più specificatamente del bilancio regionale e dei suoi settori di intervento. Si prospettano, quindi, due percorsi da proseguire con coerenza e determinazione, dato che la spesa regionale è regolata da norme di legge che devono essere modificate per corrispondere alla nuova situazione.

Il primo percorso è quello di una rinegoziazione del patto di stabilità sin dai primi mesi del prossimo anno, che riguardi l'intero assetto delle autonomie locali e della Amministrazione regionale, per definire una qualità di spesa che possa essere esclusa da tale patto. Ad esempio, la spesa regionale e locale a sostegno degli investimenti, che genera un aumento dei consumi e conseguentemente anche dei tributi ai quali la Regione compartecipa. Comprimerla o non sostenerla per nulla, come accaduto nei bilanci regionali del 2010 e nella proposta 2011, rischia di abbassare inesorabilmente la ricchezza che si produce nel territorio regionale e di determinare quindi un abbassamento della condizione socio-economica. La prima conseguenza di questo ragionamento è che è opportuno anticipare al mese di maggio la manovra di assestamento attraverso la quale rivisitare l'intero bilancio regionale.

Il secondo percorso è quello della individuazione degli strumenti per corrispondere alla nuova condizione finanziaria e ai correlati vincoli che dalla stessa conseguono. È una condizione nuova, strutturale che cambia il modo di impostare e redigere la legge finanziaria regionale e il bilancio di previsione. Infatti non si potrà più, come in passato, aggiungere nuovi stanziamenti di spesa a quelli degli esercizi precedenti, ma è necessario dismettere una quantità di spesa in essere per poter introdurre nuovi interventi regionali. È un processo non facile che costringe a immaginare e definire il nuovo ruolo della Regione con priorità puntuali. In parallelo a tale azione è necessario altresì definire quali sono gli spazi d'intervento regionale mediante l'abbattimento di imposte e tributi. È necessario, quindi - conclude Salvador - aprire nella seconda fase della legislatura la stagione delle riforme per andare a definire una regione leggera che attua in maniera convinta il principio di sussidiarietà.