UDC: SAlvador, i pro della Finanziaria 2011 e le nuove strade
(ACON) Trieste, 20 dic - COM/RC - "La legge finanziaria per il
2011, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale con il
voto favorevole anche dell'UDC, dà una serie di risposte a
questioni importanti che erano rimaste aperte".
Lo afferma il relatore in Aula per l'UDC, Maurizio Salvador, a
detta del quale, pur nella situazione economica di ristrettezza,
la Finanziaria già nell'impostazione data dalla Giunta dava una
risposta concreta su tre temi prioritari per il Friuli Venezia
Giulia: salute e protezione sociale, sistema delle autonomie
locali, politiche attive del lavoro.
In Aula, a seguito degli impegni assunti dalla maggioranza con
specifici emendamenti, sono state destinate significative risorse
al comparto dell'edilizia agevolata, sovvenzionata e per il Fondo
sociale Ater - fa presente Salvador. Si è operato a sostegno
delle attività economiche e produttive, definendo tra le altre
cose le modalità dello sconto Irap per le aziende che
incrementano l'occupazione, si impegnano a non delocalizzare e
prevedendo un fondo di rotazione collegato alla legge anti-crisi
per le imprese edili. Sono state individuate specifiche risorse
per le opere pubbliche a favore dei Comuni, per gli edifici di
culto, per le scuole materne, per l'edilizia scolastica e per le
strutture sportive, atteso che questi capitoli non erano stati
finanziati per il 2010.
La Finanziaria - prosegue l'esponente dell'UDC - assicura risorse
anche alla filiera della conoscenza, istruzione, università e
ricerca, con nuove statuizioni strutturali. Tra queste,
accompagnare il processo di rinegoziazione della rete scolastica
nel territorio regionale con una specifica linea di contribuzione
in favore dei Comuni più in difficoltà e continuità di attenzione
verso il comparto delle scuole paritarie, con l'anticipazione
delle risorse statali ad esse spettanti da parte
dell'Amministrazione regionale.
Peraltro, la difficile situazione che stiamo vivendo è destinata
a durare e in questo quadro - spiega ancora Salvador - è
necessario riconsiderare, nel breve e medio periodo, il ruolo
della Regione e più specificatamente del bilancio regionale e dei
suoi settori di intervento. Si prospettano, quindi, due percorsi
da proseguire con coerenza e determinazione, dato che la spesa
regionale è regolata da norme di legge che devono essere
modificate per corrispondere alla nuova situazione.
Il primo percorso è quello di una rinegoziazione del patto di
stabilità sin dai primi mesi del prossimo anno, che riguardi
l'intero assetto delle autonomie locali e della Amministrazione
regionale, per definire una qualità di spesa che possa essere
esclusa da tale patto. Ad esempio, la spesa regionale e locale a
sostegno degli investimenti, che genera un aumento dei consumi e
conseguentemente anche dei tributi ai quali la Regione
compartecipa. Comprimerla o non sostenerla per nulla, come
accaduto nei bilanci regionali del 2010 e nella proposta 2011,
rischia di abbassare inesorabilmente la ricchezza che si produce
nel territorio regionale e di determinare quindi un abbassamento
della condizione socio-economica. La prima conseguenza di questo
ragionamento è che è opportuno anticipare al mese di maggio la
manovra di assestamento attraverso la quale rivisitare l'intero
bilancio regionale.
Il secondo percorso è quello della individuazione degli strumenti
per corrispondere alla nuova condizione finanziaria e ai
correlati vincoli che dalla stessa conseguono. È una condizione
nuova, strutturale che cambia il modo di impostare e redigere la
legge finanziaria regionale e il bilancio di previsione. Infatti
non si potrà più, come in passato, aggiungere nuovi stanziamenti
di spesa a quelli degli esercizi precedenti, ma è necessario
dismettere una quantità di spesa in essere per poter introdurre
nuovi interventi regionali. È un processo non facile che
costringe a immaginare e definire il nuovo ruolo della Regione
con priorità puntuali. In parallelo a tale azione è necessario
altresì definire quali sono gli spazi d'intervento regionale
mediante l'abbattimento di imposte e tributi. È necessario,
quindi - conclude Salvador - aprire nella seconda fase della
legislatura la stagione delle riforme per andare a definire una
regione leggera che attua in maniera convinta il principio di
sussidiarietà.