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Citt: Colussi, ferrovia Carnia-Tolmezzo-Villa Santina

22.12.2010
13:04
(ACON) Trieste, 22 dic - COM/AB - "Che fine ha fatto il progetto e dove sono finiti i soldi stanziati a partire dal 1978 dalla Regione per l'acquisto, il ripristino e il completamento della linea ferroviaria Carnia-Tolmezzo-Villa Santina?"

Lo chiede al presidente Renzo Tondo, in un'interpellanza, il capogruppo di Cittadini-Libertà Civica in Consiglio regionale Piero Colussi

Lo scorso 8 maggio, in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario della costruzione della ferrovia Carnia-Tolmezzo-Villa Santina, nel suo intervento di saluto, il presidente della Regione Renzo Tondo aveva dichiarato il suo impegno diretto affinché la tratta ferroviaria in questione, oggi di proprietà del Cosint (Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo) venisse definitivamente ripristinata e completata come da tempo richiedeva l'associazione presieduta da Franco Montanaro.

Da allora sono passati ben otto mesi e una legge Finanziaria. Il capogruppo di Cittadini-Liberà Civica Piero Colussi, che da tempo segue la vicenda, chiede ora al presidente Tondo, attraverso un'interpellanza, che fine ha fatto il progetto e dove sono finiti i soldi stanziati a partire dal 1978 dalla Regione per l'acquisto, il ripristino ed il completamento della linea ferroviaria in questione.

Colussi richiama le leggi e gli stanziamenti disposti dalla Regione per la realizzazione dell'opera e ricorda che il 27 agosto 2008 il Cosint aveva espresso parere favorevole all'utilizzo della tratta ferroviaria a fini turistici chiedendo la trasmissione da parte del proponente "Associazione onlus Ferrovia Carnica" del programma dettagliato anche sotto il profilo economico. Non solo, il Cosint ha deciso la riconversione del tracciato ferroviario dismesso, avviando la realizzazione di un tratto di pista ciclabile e deliberando un apposito progetto di intervento sull'area lungo via Grialba, tra l'incrocio di via dell'Industria e l'ex terminal ferroviario della Zona industriale di Tolmezzo, aggiudicandone i lavori, per un importo di 270.000 euro, alla Cooperativa Cafab.

Alla luce di tutto ciò, Colussi vuol sapere dalla Giunta se non ritiene che siano state portate avanti scelte gestionali lesive sia di norme preesistenti non abrogate o modificate, come ad esempio l' obbligo di mantenere in uso ben mantenuta la linea ferroviaria (DM 11 ottobre 1969 n° 265/a ) (LR 3 giugno 1978 n° 49); se l'acquisto dal demanio del sedime ferroviario all'inizio degli anni '80, potrebbe prevedere vincoli di destinazione e di manutenzione; se il preventivo di spesa evidenzi ufficialmente un costo di 265.000 euro per la sola sistemazione del piazzale, essendo peraltro verosimile che siano considerate anche voci accessorie come studi, progetti e quanto non considerato in tale capitolo; se da parte del Cosint debba essere data spiegazione al suo diniego alla messa in sicurezza della linea, in quanto non rientrante nelle sue disponibilità la somma occorrente di 300.000 euro che oggi sono, viceversa, disponibili per la realizzazione della pista ciclabile.