Pens: Ferone scrive a Tondo, Regione più vicina ai deboli
(ACON) Trieste, 27 dic - COM/DT - L'impoverimento continuo
delle classi sociali più deboli, l'annientamento del ceto medio e
l'allargarsi della fascia della povertà estrema preoccupano il
consigliere regionale del Partito Pensionati Luigi Ferone, che ha
preso carta e penna e ha scritto una lettera al riguardo al
presidente della Regione Renzo Tondo.
"Sembrano dati di altri tempi, quelli forniti da Bankitalia, in
cui - ha annotato Ferone - il 45% della ricchezza del Paese è
concentrata nelle mani del 10% delle famiglie. Una concentrazione
che concerne, ovviamente, anche il Friuli Venezia Giulia.
Questi dati fanno tornare alla mente i tempi del latifondo,
quando la proprietà terriera era distribuita in poche mani:
situazioni e tempi sono mutati, ma lo scenario è sempre lo
stesso. E' evidente, ha aggiunto, che i governi che si sono
succeduti dall'unità d'Italia a oggi non hanno affrontato il
problema essenziale della crescita sociale, quella vera, con
iniziative concrete e coraggiose ma con slogan o vuoti annunci.
E' indispensabile pertanto, a giudizio del Partito Pensionati, il
varo di un forte piano di solidarietà nazionale che rivitalizzi
l'economia dei pensionati, dei lavoratori, delle famiglie, che
agevoli l'inserimento dei senza lavoro e cancelli la vergognosa
piaga dei precari, dei contratti atipici, dello sfruttamento dei
nostri giovani e la compressione dei diritti di milioni di
lavoratori.
La nostra Regione - ha sottolineato poi - dev'essere più vicina
ai problemi dei pensionati, dei lavoratori, dei giovani e delle
famiglie, come pure una particolare attenzione va posta al
variegato mondo dell'handicap.
Quale rappresentante del Partito Pensionati mi auguro che in
qualità di presidente del Friuli Venezia Giulia dia voce
all'enorme disagio sociale in cui vive una parte significativa
della nostra collettività regionale e - ha concluso Ferone - si
faccia promotore di un vero e proprio piano contro la povertà,
l'emarginazione, e l'ingiustizia sociale. Sia in grado, insomma,
di affrontare le tante problematiche sociali che l'inadeguatezza
pensionistica e la pesante crisi economica hanno provocato anche
in Friuli Venezia Giulia".