IV e II Comm: audizione no ampliamento centrale di Somplago (UD)
(ACON) Trieste, 13 gen - RC - Edipower vuole ampliare e dunque
potenziare la centrale idroelettrica di Somplago (UD), con 272GWh
di maggior produzione con la costruzione di una seconda condotta
tra i laghi di Verzegnis e dei Tre Comuni (più noto come lago di
Cavazzo) per pompare acqua nelle ore notturne, ma il Comitato per
la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento e il
Comitato per la difesa e la valorizzazione del lago non ci
stanno. È quanto i loro rappresentanti sono venuti a dire alla IV
e alla II Commissione consiliari, presiedute rispettivamente da
Alessandro Colautti (Pdl) e Federico Razzini (LN).
Abbiamo fondati timori per i danni ambientali e geologici che
deriveranno dagli elevati sbalzi di livello (più di 9 metri)
delle acque del lago di Cavazzo - ha affermato il portavoce,
Franceschino Barazzutti.
Noi chiediamo a un presidente carnico come Tondo e alla sua
Giunta di interessarsi del problema - ha aggiunto - convocando un
tavolo di esperti super partes, perché le amministrazioni
comunali della zona si sono espresse positivamente, ma senza aver
valutato a dovere il progetto. Non solo, perché in tal senso sono
già depositate da tempo una petizione popolare firmata da più di
9.000 cittadini e una mozione sulla base delle quali il Consiglio
regionale può approfondire la questione e sollecitare
l'Esecutivo. È inutile chiedere verifiche a posteriori, quando i
danni sono ormai stati fatti, come vorrebbe il ministero
dell'Ambiente.
Barazzutti e gli altri rappresentanti dei Comitati hanno quindi
documentato le frane che già si registrano lungo le sponde del
lago (che non è un bacino artificiale come quello di Verzegnis -
hanno sottolineato) e i cedimenti in più punti della diga, la
quale sarebbe sollecitata di continuo dal cambio di livello
dell'acqua secondo una pressione non prevista quando è stata
costruita.
Fare una seconda galleria, poi, porterebbe seri rischi di
inquinamento dell'acqua, oltre al fatto che il materiale di scavo
sarebbe depositato nello stesso versante dove fu messo il
materiale della prima galleria, 50 anni fa: detriti che
finirebbero, quindi, su una zona naturale molto in pendenza e con
un letto roccioso fratturato e cedevole.
Un'altra affermazione di Edipower assolutamente da contestare,
per i due Comitati, è legata ai fanghi di deposito: la loro
presenza è forte e documentata, mentre è negata dalla SpA. Ma se
quelli che si accumulano in un bacino artificiale sono facilmente
asportabili con la chiusura del bacino stesso, per il lago di
Cavazzo ciò non è possibile in quanto si tratta di un lago
naturale e dunque non si può né ripulire né svuotare.
Sempre per i relatori, la Edipower non la direbbe giusta neppure
sulla produzione dell'energia affermando che sarebbe di tipo
rinnovabile, perché così non è. Poiché è un riciclaggio idrico -
hanno spiegato - si tratta di pompare acqua da un bacino più
basso verso uno superiore per poi farla ricadere sulle turbine
idrauliche e produrre, così, energia elettrica. Ma questo implica
l'uso di corrente proveniente da centrali termoelettriche che
bruciano combustibili fossili, dai quali si sprigionano migliaia
di tonnellate di anidride carbonica oltre a fumi contenenti
inquinanti vari.
I presidenti delle due Commissioni Colautti e Razzini si sono,
quindi, impegnati a trasmettere al presidente Tondo la richiesta
di un tavolo tecnico di verifica del progetto della Edipower, e
alla Conferenza dei capigruppo l'inserimento all'ordine del
giorno, per una prossima seduta d'Aula, della mozione sul
medesimo tema.
(foto, immagini tv)